Che succede quando fai già parte di band piuttosto affermate nel panorama nostrano, come Fordomth e BuiOmegA (di cui ricordo con piacere l’ottimo 'Decay', del 2017)? Facile, trovi il tempo per infilare un nuovo progetto nella tua agenda. Così nascono i Consumer nel 2018, da un’idea di Martino Razza, Federica Sapuppo e Francesco Paladino. 

L’EP omonimo vede la luce nell’aprile 2020 dalla collaborazione delle etichette indipendenti Fresh Outbreak Records, Mother Ship, Impeto Records, Bone Factory e Nut Records; come singolo è stato scelto il pezzo numero tre, “Solicitous”, e il live di debutto ha visto il terzetto catanese esibirsi nella sua città d’origine, di supporto addirittura ai Messa. Già queste poche informazioni dovrebbero essere sufficienti a delineare, almeno vagamente, la caratura del lavoro che ci troviamo davanti. 

‘Consumer’ è un concentrato di sludge paludoso e oscuro, fatto di rallentamenti, blast beat, vaghi - ma non troppo - richiami black e una voce cavernosa che personalmente mi fa venire in mente gli Esoteric, per direttissima. Tre brani per un totale di poco meno di 25 minuti, durante i quali il mio cervello è esploso e si è ricomposto più volte. Credo che a un certo punto mi si sia sciolta la pelle, anche se probabilmente è stata una combo dovuta anche al caldo. 

“Pray//Void” ci butta a capofitto nel vuoto, un vuoto fatto di groove rapidi e selvaggi che sfociano poi in un marcissimo rallentamento, di accordi ciccionissimi e un basso che imponente è dire poco. Il riff portante di “Witchslayer” è uno di quelli che ti stacca la testa dal corpo, mentre quello finale della citata “Solicitous” è un velato richiamo al primo brano. Un ciclo di oscurità e lerciume che gira su se stesso e ci intrappola nella sua spirale, senza via di scampo.

Qualora aveste voglia di farvi del male fisico e tormentarvi le orecchie con un EP del peso specifico di un buco nero, ‘Consumer’ è decisamente il lavoro che non sapevate di stare cercando. Recuperatevelo prima di subito. 

Elisa Mucciarelli