In questi nove pezzi della band milanese, giunta qui alla seconda produzione, c'è un qualcosa di epico, di imperituro, vi è una linea imperiosa, una linea maginot di confine tra ciò che, musicalmente parlando, divide il lato estetico del bene da quello del male. 

I cinque cavalieri sono i difensori della fede, i custodi del Verbo che ci è stato donato a suo tempo dai profeti inglesi facenti parte della setta chiamata "La Vergine di Ferro".

E' quello spingersi, ansimanti di desiderio conoscitivo, verso una realtà che non scorre secondo un cammino rettilineo e indefinito, ma la forma del suo fluire è un circolo in virtù del quale tutte le cose eternamente ritornano a noi connesse e noi siamo stati eterne volte e tutte le cose con noi.

L'ora zero, il punto di non ritorno, dello zenit assoluto, la battaglia perfetta, l'onda che non scende mai, l'acme epifanico sono qui dispiegati attraverso le composizioni che appaiono andare dirette contro una certa deriva evoluzionistica, sembrano quasi porre le basi per una interpretazione filologica di una determinata cultura musicale. Questo eterno ritorno ricco di richiami e di rimandi al passato deve essere inteso anche come un tentativo di respingere una concezione strettamente storica di temporalità collegata visceralmente al progresso. Non esistono per i nostri eroi meri eventi effimeri, nè si può ridurre la stessa realtà ad essi: si esige una sacralità, un immobilismo divinatorio, una fermezza di animo ed una rettitudine di intenti. Tutto quanto accade è già accaduto e tornerà ad accadere. Nulla avviene a caso, e quando avviene, avviene per sempre non si dissolve più, ritorna eternamente, entra per sempre a far parte dell'essere musicante.

Ciò che hanno prodotto, ha un collegamento intrinseco ad una concezione positiva della realtà terrena e dell'uomo: se al mondo musicale occorresse uno sviluppo, ciò significherebbe che gli manca qualcosa. Invece, giunti a questo punto della nostra storia, allo stesso mondo musicale non manca nulla: questo "Zero Hour Is Now" esprime la pienezza, la completezza, la fermezza, la determinazione, l'assolutezza della realtà in continuo divenire, fermo restando il tema centrale della prosecuzione quasi nostalgica delle lezioni ricevute e percepite come dogmi. Questo lavoro è una condanna per gli uomini mediocri, incapaci di sottrarsi alla schiavitù delle cose e degli eventi esteriori. Qui si offre la libertà di chi sa che in ogni attimo comincia l'essere intriso di rorida rugiada musicale, che tutto torna sempre a fluire: che può essere l'inizio di una vita.

Per tutto questo sarete chiamati ad una prova di forza, di coraggio, di lealtà, evitando cedimenti di sorta, fieri nel portare avanti sfrontatamente i vessilli storici; dovrete dimostrare impegno assoluto perchè la sfida è ardua, non è da polsi tremanti, richiede una costanza atavica tale da riuscire a trovare quell'energia spirituale tale che vi porterà a riuscire ad estrarre quell'antica spada di metallo dalla sacra roccia posta su questa finita terra dai nostri padri nel secolo scorso.

Allora tu umile ascoltatore, tu, o fruitore ignaro di epiche vicende, dovrai essere consapevole che ogni tuo atto, ogni tua scelta saranno inseriti in una realtà eterna: il destino di chi ritorna sempre uguale per sempre contro ogni logica temporale in eterno conflitto con l'incidere spietato di ogni attimo, di ogni infinitesimale secondo.

A voi futuri paladini il compito di proseguire il viaggio e di portare fedelmente il Verbo.

Leonardo Tomei