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Leave the Night Be

TrackList
01. Showing in...black
02. Wicked
03. Raw within
04. Ladybad
05. Leave the night be
06. Midnight
07. From deepness the blood will flow out from the throb
08. Danger
09. Beautiful world (I don't wanna live)
10. Deal curse
11. Heartfelt
12. Ticklish jester
13. Love has an hold over us
14. Tattooed vampire
15. Nocturnia
16. Phobia
17. Again...and again...and again...
BLACKALEXXX - Leave the Night Be
(2009 - Autoprodotto)voto: 7/10
Primo full leght per il talentuoso chitarrista toscano Blackalexxx (al secolo Alessio Matteucci) che prova a ritagliarsi uno spazio nell’affollato panorama dei guitar heroes. “Leave the night be” , come il precedente demo “Underground” è autoprodotto, registrato e suonato interamente da Alessio (che per la precisione suona solo la chitarra e programma il resto). Il cd è un mix di influenze e tanti sono i nomi di chitarristi eccelsi (Satriani su tutti…) che vengono in mente ascoltando le diciassette tracce.
Una intro molto dark, come il titolo stesso suggerisce (“Showing in Black”) che deve qualcosa ai Sabbath e qualcosa al goth metal da essi derivato, ci proietta verso il primo vero brano del cd, “Wicked” che presenta un riffing di stampo “mustainiano”, armonie a la Maiden e sul finale un tributo a Joe Satriani (Surfing with the Alien, ndr).
Ancora ritmiche di stampo techno thrash per “Raw Within”, che è comunque un buon pezzo.
La melodia torna ad essere prepotentemente in primo piano in “Ladybad”, carino ed orecchiabile, mentre il dark fa di nuovo capolino nella bella “Title Track” (forse solo la scarna parte di organo sembra un tantino prepotente di volume e un po’ “sempliciotta”…mia considerazione…) nella outro ancora sound di ispirazione satrianeggiante.
C’è spazio per degli arpeggi clean nella sognante “Midnight” ed ancora una volta Blackalexxx dimostra di essere un chitarrista tecnicamente dotato, molto melodico e capace dal punto di vista del songwriting (che credo abbia margini di crescita).
Molto gotiche le atmosfere di “From deepness the blood will flow out from the throb” e molto eighties la intro di “Danger” ,ennesimi buoni pezzi dell’album.
Bellissima la successiva “Beautiful world (i don’t want live)" con una introduzione in tempi dispari piena di suspance e riffs arpeggiati di tastiera.
Altra menzione per la sperimentale e vagamente hendrixiana “Deal course”(io ci sento pochissimo “Voodoo Child”) e c’è ancora Jimi nei primi minuti dello “strampalato” blues di “Heartfelt”.
Finisco con il prendere in esame le singole canzoni dicendo che “Ticklish Jester” viaggia in territori pseudo country (già proposti in campo metal dal grandissimo John 5)e mi avvio alle conclusioni.
Credo che in definitiva il tallone di achille di questo cd sia solo la sua “artificiosità” in alcuni punti, molti momenti sarebbero stati più esaltanti se fossero stati suonati da musicisti veri. Per quanto fatte benissimo le parti, la differenza con l’essere umano credo alla lunga sia udibile. Nonostante il buon Alessio ce la metta tutta per non far sentire la mancanza di un budget più sostanzioso le carenze qua e là sono inevitabili.
In definitiva, le idee sono tantissime, la tecnica c’è, il gusto ed il feel pure quindi le carte in tavola per il capolavoro che deve venire sono già state date…buona fortuna davvero!
Luca Politanò