Il cagliaritano 33enne è dal 2007 che tra collaborazioni, partecipazioni, produzioni da artista solista che picchia forte sul quattro corde ma non disdegna neppure degli sconfinamenti con iperboli somme sul manico a 5 di corde.

Oltre ad essere un eccellente bassista dotato di una tecnica sopraffina, è anche compositore, scrittore ed un valido session man. Persona poliedrica quindi capace di suonare chitarra, basso e pianoforte si è anche distinto per un lodevole attivismo nel mondo dell'underground, capace poco più che maggiorenne di creare una agenzia di supporto a svariate bands nazionali in collaborazione con altre agenzie già esistenti sul territorio mettendo in atto quella sinergia sbandierata dai più ma messa in pratica veramente da poche persone.

Un ep (terza fatica da solista) di cinque pezzi dove emerge completamente in tutta la sua fierezza il bagaglio tecnico e le varie influenze del bassista sardo: certi passaggi nel primo pezzo in uguale altezza sonora e millimetricamente simultanei, ricordano molto sensibilmente certi duetti tra Myung e Rudess. L'uso evidente delle tastiere aiuta molto nelle dinamiche delle tracce, che sebbene abbiano una impronta piuttosto "heavy", presentano aperture verso un Prog Metal decisamente moderno che, in alcune parentesi, presenta delle venature quasi marmifere.

Lucio Manca riesce in un colpo solo, quasi magicamente (ma qui di fantascientifico c'è ben poco, ma tanto studio, fatica e sudore quelli sì), ad andare oltre alle lezioni impartite nel tempo da calibri come per esempio Pastorius, Miller, Lee in riferimento alla tecnica sviluppata e a fare propria anche la verve virulenta, nel tocco sulle corde, e riscontrabile in taluni passaggi, di bassisti che non hanno comunque riempito il pentagramma di innumerevoli note ed abbellimenti come un Lemmy o un Harris della situazione.

I cinque minuti e mezzo di "Agoraphobia" presentano un compendio di esercizi pratici per studiosi dello strumento, per amatori della tecnica, per coloro che meglio vogliono capire le maglie fitte, le trame oscure della composizione e della strutturazione di un pezzo, lo sviluppo dalla idea primordiale e l'iter artistico che ne consegue. Il mettere insieme in un tutto composito, armonico e lineare tante piccole parti che apparentemente viaggiano come monadi orbitali indipendenti, è degno appunto delle qualità di un buon compositore ed arrangiatore.

Leonardo Tomei