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The Spectator

TrackList
- Lord Lumieres
- Sky Oracle
- Manifesto
- Wake Me Up
- Eternal Cult
- Burned In My Brain
- Wizard Of The World
- Cospiracy Rules
- Are You Gonna Go My Way (Lenny Kravitz cover)
FENISIA - The Spectator
(2020 - Eclipse Records)voto:
Divertente, ironico, sardonico energico questo bell'album dei ragazzi romani. Già dalla copertina si intuisce quali malefatte sonore ci aspettano: un ghigno deciso su un muso vagamente riferentesi a Sherlock Holmes ci scruta con monocolo indagatore, scrutatore delle nostre nefandezze, inquisitore, infine, dei nostri infiniti peccati. Uno sguardo introspettivo su noi a volte ipocriti spettatori dello show messo in atto.
Un corpulento Heavy Rock con una voce scorrevole, e con una pronuncia in inglese finalmente adatta al genere, che si rifà alle timbriche di Ozzy Osbourne quelle soprattutto da inizio anni 90 in poi. A volte la somiglianza è talmente distinguibile che se chiudete gli occhi sembra di avere il cantante inglese al vostro fianco che strilla dentro il microfono (anche se il nostro canta decisamente meglio del vecchio principe delle tenebre): in "Sky Oracle" si riassume alla perfezione questo assunto ed in più troviamo delle sonorità decisamente accostabili a quelle dei Black Label Society e qui il cerchio si chiude per il nostro sommo godimento.
Oltre agli evidenti riferimenti vocali e chitarristici in alcuni momenti mi hanno riportato alla mente la pesante compostezza di un band come i Grand Magus con le loro inee ben ferme e delineate.
Non soltanto pesantezza ma nel mezzo agli otto pezzi (l'ultimo è una cover di Lenny Kravitz) c'è posto anche per un po' di ariosità che sembra strizzare l'occhio ad un certo Hard Rock Blues (qui riescono i quattro a carpire qualche suggerimento di Perry and company) che spesso dalle scorribande alcoliche in mezzo alle strade finisce in un qualche party in un appartamento dove da sottofondo possono esserci i Guns, i Cinderella o i Ratt.
Molto curato il video, girato quasi totalmente in bianco e nero, di "Burned In My Brain", dove i nostri quattro aprono tramite una ballad di spessore a certe melodie molto leggiadre ma non superficiali, e dimostrano quasi un'anima malinconica. Il cantante in questo video sembra un J.S. Bach dei bei tempi andati con la capigliatura mora anzichè bionda. Riescono a mischiare atmosfere pacate con dinamiche più pressanti quasi opprimenti. Quando il giro degli accordi suona bene e funziona, il tutto va che è una bellezza e vengono messi tutti d'accordo anche i violini e le tastiere. Complimenti! Immagini e musica vanno di pari passo e nè l'una nè l'altra appaiono ridondanti o autoreferentesi e soprattutto riescono a scambiarsi un equilibrio di elementi in modo vicendevole.
Leggermente fuori dagli schemi "Wizard Of The World" dove una certa atoniticità fa da contrappunto a dissonanze di matrice decisamente più vicine ai giorni nostri: ma anche qui il cantante si dimostra a proprio agio palesando una prova decisa, coraggiosa e prestante.
Se è dal 2007 che ci danno dentro, raccogliendo consensi sempre più positivi, significa che in ogni istante della loro carriera sono riusciti ad imparare e a migliorarsi e a non sentirsi mai arrivati (hanno aperto alla data romana dei Misfits nel 2011), ma ogni punto di arrivo, come una fenice che rinasce, è stato per loro un nuovo punto di partenza. Il signore delle luci avrà il controllo sulle vostre intermittenze emotive e voi non potrete fare altro che giocare il ruolo dello spettatore in balia delle dinamiche dell'opera messa in scena.
Leonardo Tomei