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Il Triste Canto Dell'Uomo Bianco

TrackList
- Il Triste Canto Dell'Uomo Bianco
- L'Anima Gratiuita Crudeltà
- Delirium
- Unico Vero Peccato
- Close Your Eyes
- Domani o Forse Mai
BLONDIEFOX - Il Triste Canto Dell'Uomo Bianco
(2019 - DeFox Records)voto:
Blondiefox, un nome che potrebbe dire poco alle nuove generazioni di rocker, ma per chi ha passato gli anta, come il vostro umile scribacchino, è facile risalire a Paul 'Blondie' Gidoni e Mirko 'DeFox' Galliazzo storici protagonisti della scena metal rock degli anni '80 con gli X-Hero!
A inizio anni '90 i nostri decisero di mettere in cantiere questa creatura dedita a spaziare nei meandri del rock, senza sottostare ad un unica etichetta. Molti brani furono scritti ma mai pubblicati e altri finirono nel cd 'Agua' il cui tiepido successo, causato anche dalla scarsa distribuzione, non ferma i ragazzi che lavorano ad un secondo album, ma anche qui la fortuna non li assiste e tutto viene congelato. Dopo un'apparizione con la cover del Balletto di Bronzo 'Neve Calda' sulla compilation tributo al progressive italiano degli anni '70 "Zarathustra's Revenge", del duo si perdono le tracce, ma il sempre attivissimo Mirko rilancia nei primi mesi del 2019 la sua creatura tramite la propria etichetta con due Ep, il primo che mi accingo a recensire dal titolo di 'Il Triste Canto Dell'Uomo Bianco' e il successivo, di cui mi occuperò la prossima volta, intitolato 'Senza Universo'.
Premesso che in redazione l'Ep ci è arrivato da poco tempo a meno di sviste precedenti mi immergo nell'ascolto ripetuto dei 6 brani che lo compongono e vado a trarne le conclusioni.
Non aspettatevi qualcosa di attinente agli X-Hero, come dicevo sopra qui si spazia nelle varie sfumature del rock, sperimentando e cogliendo gli attimi di maggior fragore musicale, tenendo presente che le tracce risalgono all'incirca al 1996 ma sono più che attulai trattando tematiche esistenziali, ambientali e sociali che sono all'ordine del giorno anche nel 2021, forse dei profeti inconsapevoli dunque!
Si inizia con la title track, ottime tematiche, attualissime come dicevo, suoni compatti, molte tastiere che creano atmosfere sognanti e tanta attitudine rock con la voce di Mirko decisamente sugli scudi, tra neo progressive e seventies. Elettronica dal groove ottantiano per 'L'Anima Gratuita Crudeltà', dove la chitarra relegata in secondo piano è corrosiva con tutta la sua cattiveria accompagnando un testo di odio/amore tra la schizofrenia delle linee vocali e il pulsare del basso. Siamo ai limiti della genialità.
Le sperimentazioni proseguono con 'Delirium', strumentale che potrebbe avere tratto ispirazione da dei Chemical Brothers incattiviti, giusto per citare un duo di elettronica.
Più consona alle nostre corde la lunga ballad rock 'Unico Vero Peccato' dove potrei citare dei Pooh più maturi e meno mainstream anche per l'intervento del flauto di pan. Ovviamente la chitarra di Gidoni cuce la parola rock a lettere cubitali smorzando il mio pensiero irriverente. La ricercatezza nei suoni crea emozioni difficilmente spiegabili, incredibile come canzoni di questo calibro possano vedere la luce solo adesso.
Rimandi alla band madre con 'Close Your Eyes', dove una certa vena american style emerge in tutto il suo splendore tra classic rock, AOR e hard rock deluxe. Questo piccolo gioiello nascosto del rock tricolore purtroppo sta per finire ma 'Domani o Forse Mai' ratifica la vena compositiva dei Blondiefox, esaltando la parte elettro sperimentale con campionamenti fusi perfettamente con le chitarre e il basso sempre martellante.
Ormai alla soglia dei 58 anni ancora mi meraviglio che certe produzioni siano scomparse dai radar all'epoca. Non posso che ringraziare i ragazzi per aver quindi ridato luce a canzoni che erano perse nel buco nero in cui il rock spesso relega chi non cede al mainstream, assolutamente da ascoltare ed avere! Nella speranza che anche il secondo Ep sia così esaltante. Se invece siete contrari a contaminazioni, sperimentazioni e via di seguito passate immediatamente oltre.
Klaus Petrovic