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Before the Winter

WITCHWOOD - Before the Winter
(2020 - Jolly Roger Records )voto:
L’Inverno è una stagione molto particolare poiché, attraverso le sue magiche atmosfere, riesce ad essere messaggera di inquietanti e nostalgici ricordi. I nostri Witchwood hanno deciso di arrivare “prima dell’inverno” regalandoci brani avvolgenti dove il grande rock degli anni 70 ci abbraccia dandoci un senso di sicurezza che, purtropp , questo 2020 non ci ha mai regalato.
La band romagnola, pur rimanendo coerentemente ancorata al sound del miglior hard rock progressivo, riesce ad evolversi inserendo nuove sorprendenti influenze; infatti basta ascoltare l’intro della rocciosa “Anthem for a Child” per farci ricordare il grande David Bowie di “Scary Monsters“. Le ispiratissime cadenze di “A Taste of Winter”, pur rimanendo fedele al sound degli immensi Uriah Heep, rimangono impresse come un bellissimo quadro dove ogni pennellata è funzionale alla bellezza del dipinto. I magici flauti che, con la loro estrema dolcezza, riescono ad incantarci meravigliosamente.
Come definire quella gemma musicale che prende il nome di “A Crimson Moon“? Una perla di rock progressiva, con la grande ospitata del grande bassista Diego Banchero de Il Segno del Comando, che sa prendere dai migliori Camel dell’immenso Andy Latimer ma anche dai Tyrannosaurus Rex di Marc Bolan. Chitarre acustiche che incrociano flauti fiabeschi che riescono a trasportarti in un mondo parallelo. L’hard/blues zeppeliano di “No Reason to Cry” possiede il groove di quei grandi che, nella loro esistenza, hanno trasmesso quel feeling che ha immortalato le loro anime. Negli assoli di chitarra sempre di risentire, con le dovute proporzioni di stile, il grande Tommy Bolin nel periodo della James Gang Band.
“Nasrid“ è uno struggente brano strumentale che ricorda moltissimo le atmosfere delle straordinarie colonne sonore dell’immortale Ennio Morricone. Impossibile non pensare alla trilogia del dollaro di Sergio Leone ascoltando questa song! La voce di Natascia Placci è incantevole cosi’ come gli accordi di chitarra di Ricky Dal Pane, che sembrano riportare in vita Lee Van Cleef, Gian Maria Volontè ed Eli Wallach contro “Il Monco“ Clint Eastwood.
L'amore musicale cinematografico dei Witchwood è sincero….e lo capisco! La mini suite “Slow Colours of Shade” con grande sapienza e capacità riesce a racchiudere tutte le influenze percepite all’interno dei singoli brani: hard rock, folk, rock psichedelico e progressive rock. Brano da ascoltare con grande calma per gustarselo al meglio. Soltanto nella versione LP abbiamo una bonus track molto speciale: “Child Star” dei magnifici T-Rex.
La nuova opera dei Witchwood rimarrà per tanto, tanto tempo…
Domenico Stargazer