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Lunar Gateway

TrackList
- Human Greed
- Here We Are
- Man With A Face
- Darkside - The Angel Of The Night
- Astaroth
- Breath
- Blood Vampire
- Loch Ness - The Legend Of The Lake
- The Dominion Saga
- The Game Of Life
IVORY MOON - Lunar Gateway
(2020 - Volcano Records and Promotion)voto:
Introdotti da una bellissima copertina del disegnatore Sergio Giardo (copertinista ufficiale della serie Bonelliana Nathan Never), gli IVORY MOON ci presentano il loro 4° album, uscito il 2 Ottobre 2020, per celebrare, con una line-up rinnovata, il loro ventesimo compleanno.
Il disco è stato mixato e masterizzato presso gli studi Temple of Noise ed è stato pubblicato dalla label Volcano Records and Promotion e la formazione, come menzionato poc'anzi, “rivoluzionata” comprende Patrizio Izzo e Loretta Venditti alle voci, Andrea Campisano e Fabrizio Zucchini alle chitarre, Fabrizio Sclano al basso, Fabio Bonuglia alle tastiere ed Emiliano Cantiano alle percussioni.
Leggo, nelle purtroppo brevi informazioni fornitemi, che il genere proposto è metal con influenze sinfoniche, prog e hard rock, ma con un evoluzione delle sonorità più moderne rispetto al passato e non mi sento di dissentire per il genere (a parte l'hard rock); sicuramente la perizia tecnica e l'amalgama dei musicisti è tale da soddisfare in pieno e catturare l'attenzione di chi si approccia all'ascolto di questo 'Lunar Gateway' fin da subito, grazie anche a una produzione chiara e professionale.
Le canzoni scorrono con piacere lungo tutto il disco, belli gli intrecci vocali dei due capaci vocalist Patrizio e Loretta che si muovono bene sulle tonalità e gli umori dei brani, da quelli più solari e magniloquenti tipo la opener “Human Greed”, “Blood Vampire” e “The Game Of Life” a quelli più oscuri e/o drammatici (che personalmente preferisco), come in “Astaroth” e “Darkside – The Angel Of The Night”.
Qualche ingenuità la si può trovare in alcuni testi e c'è qualche piccola scivolata sulla pronuncia, ma sono bruscolini che non inficiano lo sviluppo e la fruizione dei pezzi.
Sempre pregevoli gli assoli dei chitarristi Andrea Campisano e Fabrizio Zucchini, virtuosi ma mai stucchevoli.
Belle e coinvolgenti le ballad: la sognante e un po' più convenzionale (ma impreziosita da un bel solo di chitarra peperino) “Breath” e la medievaleggiante “Loch Ness – The Legend Of The Lake”, che narra appunto il mito di Nessie “from the monster perspective”, nel quale è l'uomo il vero mostro; entrambe sostenute dalla sola voce della brava Loretta Venditti.
Il pezzo più interessante del disco è sicuramente "The Dominion Saga”, ispirato alla Saga del Dominio della scrittrice fantasy Licia Troisi, nel quale viene fuori la vena più progressiva della band, con numerosi cambi di tempo che rendono il brano avvincente e mai banale e che sinceramente avrei sperato durasse più dei 5 minuti effettivi. Di questo pezzo potete trovare su youtube il video ufficiale.
Un buon disco, quindi, solidamente suonato e interpretato, che si muove a suo agio nel solco del genere proposto, ma che saprà farsi apprezzare proprio per questo. E buon compleanno.
Cristian Angelini