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Phagocity

TrackList
- D15F16UR3D
- Inimical
- Hail Seitan
- Nonceferatu
- I.N.O.F.Y.C.M.
- Cinder
- Indie Ass
- Decapitalism
- Command
- Black In Back
- Klaatu Barada Nikto
- (DISC OHM 4TH)
SOUTH OF NO NORTH - Phagocity
(2020 - Cult Of Parthenope)voto:
Da un vulcano mai domo che minaccia di gettare lava incandescente, ecco provenire la potente musica dei napoletani South Of No North qui al debutto con questo full length mixato e masterizzato da Riccardo Studer presso il Time Collapse Recording Studio.
Molta qualità in tutte le tracce presentate, qualità supportata dalla presenza di eccellenze del settore specifico quali Luis Maggio (Sudden Death) e Julia Elenoir (5Rand) fra gli altri.
Il genere è quel Groove Metal sulle cui origini tanto si è dibattuto: alcuni mettono in cima alla scala temporale del genere gli americani Exhorder, altri vedono come spartiacque tra il il vecchio Thrash e le nuove sonorità che arriveranno fino alla nascita del Nu Metal, il sesto album dei connazionali Pantera.
In effetti poco ci si discosta da quelle sonorità (presenti comunque dei segni lasciati a suo tempo da un certo Death Metal di matrice americana soprattutto) descritte sinteticamente dalle due bands sopra citate, sebbene Mirabella (il cantante) e soci ci mettano del loro con aperture melodiche decisamente più vicine ai giorni nostri: "Cinder" ne è l'esempio dove si alternano parti molto pesanti a segmenti canori in pulito con largo uso di effetti.
La tecnica emerge in larga misura in ogni pezzo, segnatamente nei passaggi dove Tarallo, il chitarrista, si mette in evidenza (però voi chitarristi volete vincere facile...) viaggiando vorticosamente sulle corde del basso: a tal proposito presumo che per le uscite on stage si prenda in ipotesi l'acquisizione di un session man.
Molto particolare è "Indie Ass" dove troneggia la fisarmonica a bocca e, relativamente alla atmosfera generale creata da questo bel pezzo, mi ricorda molto i Black Label Society.
A mio parere, pur rimanendo ancorati alle tematiche strutturali armoniche del sottogenere, i tre sono riusciti a variegare la produzione, miscelando e mischiando a dovere le lezioni giunte a noi del caro e vecchio Thrash di ottantiana memoria, puntellandolo qua e là con un Hardcore americano moderno (non quello old school per intenderci), a sonorità e a strutture accomunabili a generi recenti del Metal iniziate in particolar modo ad inizio di questo millennio. Ovviamente nulla di innovativo all'ennesima potenza (ma qui il discorso sarebbe lungo e contorto sul definire il concetto di innovazione nel campo musicale e nell'arte in generale), ma a volte è bastevole mettere in campo i giocatori nei ruoli di propria competenza oppure scoprire una nuova posizione rispetto alla precedente per un calciatore, per avere dei buoni risultati e far trapelare le giuste qualità e competenze dell'allenatore.
E comunque a scanso di equivoci non proverete delusione...
Leonardo Tomei