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At The End The Beginning

RED ROLL - At The End The Beginning
(2020 - Autoprodotto/(R)esisto.)voto:
Appennino bolognese, inverni lunghi, neve, freddo e noia, da qui provengono i Red Roll, che dopo una quindicina d'anni di esperienze varie si riuniscono due anni fa fondando la band che in poco tempo crea un vero e proprio marketing con tanto di marchio che da lo stesso nome a una birra e a una linea di t-shirt. Le esperienze live sono molteplici compresa l'apertura ai Nomadi e un live durante la Coppa del Mondo di Sci a Bormio. Idee quindi molto chiare. Idee che si trasformano in questi 6 brani che compongono l'Ep d'esordio dal titolo 'At The End the Beginning' dove il quartetto mette a nudo la propria identità.
Qui possiamo trovare grunge, punk, alternative che io però definirei rock, senza girarci troppo intorno. La partenza è col botto, 'Red Lights' è la mia preferita. Cattiva, grintosa e acida come si conviene ad un brano rock per antonomasia. Sferzante col suo ritmo tribale e gli inserti chitarristici che lasciano il segno. Segue le orme 'Call Me Mad' la quale strizza l'occhio a certo post grunge, scelta come singolo fa la sua bella figura nel lotto dei brani proposti
Hard rock nudo e crudo quello che ci viene proposto con 'Your Truest Past', qui l'occhio si strizza a certe composizioni anni '80, ma con il giusto approccio e soprattutto con l'attitudine che si sprigiona brano dopo brano, i Red Roll ce l'hanno nell'anima, bravi. Non manca la parte anthemica e incita a cantare tutti insieme.
Siamo arrivati alla superballad 'The World Scream', che è un capitolo a parte in quanto nata durante la quarantena dello scorso anno nella quale i ragazzi hanno chiesto ai propri follower di instagram di scrivere una frase, una parola legate al pensiero di libertà. La canzone quindi è stata composta unendo le frasi e le parole più belle arrivate da ogni parte del mondo, creandone così la magia che la accompagna.
Non manca la parte pop punk , 'Colors' nè è il manifesto a metà tra Green Day e Pennywise, la riuscita è ottima ma un dubbio inizia ad attanagliarmi: ha senso un Ep con così tanti cambi di indirizzo musicale? Vero è che io l'ho marchiato con un'unica parola, Rock, ma il pubblico saprà apprezzarlo?
Mentre il dubbio rimane amletico io arrivo alla fine ascoltando 'Song For You', seconda bannata presente, qui riecheggia un certo stile ottantiano che nulla toglie ma niente aggiunge a 'At The End The Beginning'. Carne al fuoco ne hanno messa, ora però devono prendere una strada più sicura, alternare stili diversi sia pure nello stesso ambito musicale è un'arma a doppio taglio, riusciranno a non ferirsi?
Gary Stone