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Dreams

TrackList
- Elegy #1 "Angels"
- Elegy #2 "Forever"
- Elegy #3 "Farewell"
- Elegy #4 "Clouds"
- Elegy #5 "Dreams"
- Elegy #6 "Tears"
- Elegy #7 "Dark Nocturne"
- Astra
- Lullaby For Davide
- One Day In Heaven (4-hands)
- Sniege
- The Day After
- Alone
- Belongs To My Life
- Pena Tiranna (G. F. Handel)
MISTHERIA - Dreams
(2020 - Sifare Music Publishing)voto:
Strana creatura veramente questo 'Dreams' del pianista/tastierista Mistheria - musicista e produttore con una discografia, tra album solisti e collaborazioni (sue, per esempio, la mente dietro il Vivaldi Metal Project e le tastiere su 'Tyranny Of Souls' di Bruce Dickinson), sconfinata - un disco quasi completamente strumentale che mischia sensazioni New Age/Ambient alla Musica Classica.
I primi sette brani dell'opera formano un'unica lunga suite, “Elegy”, in cui il lavoro del pianista è quasi tutto di sottrazione: sono banditi i virtuosismi e i coup de theatre, a favore dell'atmosfera; le note sono centellinate al millesimo per creare melodie classicheggianti, brevi temi che creano stati d'animo sospesi, sognanti, quasi malinconici, a volte accompagnati da voci liriche femminili, da violini o strumenti a fiato suonati dalle molte musiciste ospiti o da sintetizzatori che avvolgono ancora di più l'ascoltatore in questa realtà onirica.
Terminata la suite si passa ad “Astra”, che aggiunge arrangiamenti prettamente ambient alle note del pianoforte del Maestro, ma la dolce “Lullaby For Davide”, autentica ninna nanna, riporta alle sensazioni sognanti della suite iniziale.
“One Day In Heaven” è un altro pezzo per piano eseguito a 4 mani dal nostro e dalla pianista ospite Emilia Di Pasquale, che mantiene una buona atmosfera neoclassica. Le successve “Sniege” e “The Day After” rimangono un po' più sotto tono, mancando di un concept più forte rispetto ai pezzi precedenti, mentre nella seguente “Alone” il pianoforte si fa un po' da parte, per lasciare spazio ad un arrangiamento più orchestrale, anche se eseguito con pochi, ma essenziali, strumenti. Pianoforte che ritorna unico strumento nel frammento “Belongs To My Life”, breve composizione che mantiene il mood creato durante tutto l'ascolto di Dreams.
Chiude il disco la rivisitazione per solo piano (in questo caso sarebbe oltremodo fuori logo e riduttivo parlare di “cover”) di un brano di Georg Friedich Handel, “Pena Tiranna” dal secondo atto dell'opera “Amadigi di Gaula".
Niente a che fare, dunque, con quello che abitualmente siamo soliti ascoltare noi metalheads più o meno incalliti, ma qualcosa di interessante comunque, adatto a toccare corde dell'animo che raramente vengono sollecitate; consigliato a chi ha necessità di un momento di riflessione o anche solo una pausa dal riverbero distorto delle chitarre della nostra vita.
Cristian Angelini