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Teenage Disease

TrackList
- Money Money
- Sex Slave
- Love Me Two Times
- Silence
- Wake Up
- Teenage Disease
- Sinners & Bells
- Grab The Wheel
- Lost
- Slowly Waitin'
- Back In Town
- Everyone Lies
- Alien Girlfriend
FUORIUSO - Teenage Disease
(2021 - Volcano Records & Promotion)voto:
Non conoscevo i bergamaschi FuoriUso prima di ascoltare ‘Teenage Disease’ e a quanto pare non sono affatto dei ragazzini di primo pelo: la band si è formata infatti nel 1995 e, pur avendo alle spalle “soltanto” un album e un EP (entrambi ristampati successivamente), si è fatta le ossa dal vivo suonando con Extrema, Punkreas e Hanoi Rocks e subendo un cambio di formazione nel 2006. A oggi il gruppo è costituito dai fratelli Lucky (basso) e Van Toxic (chitarra), insieme a Holly (voce) e Rig (batteria).
Dicevo, ‘Teenage Disease’ è il lavoro che mi ha introdotto ai FuoriUso e, devo essere totalmente sincera, un po’ per i generi scelti (hard rock/sleaze) e forse anche un po’ per il titolo (‘Teenage Disease’ fa riferimento, se ho capito bene, al desiderio bruciante di ribellione e di violare le regole che molti adolescenti si trovano a provare crescendo) ero convinta si trattasse del disco di debutto di una band emergente molto giovane. Sarà anche che l’hard rock non è nella top dei miei ascolti da un po’ ma la prima cosa che ho notato è che il disco avrebbe potuto dire quello che ha detto in esattamente la metà del tempo: quasi cinquanta minuti sono tanti e l’attenzione dell’ascoltatore rischia di iniziare a calare già verso la quarta o quinta traccia (ce ne sono 13 in totale).
Altro tasto dolente è la pronuncia in inglese, non sempre precisa, e le parti vocali, qua e là un po’ calanti. I testi parlano principalmente di sesso e di un sistema che ti vorrebbe come non sei, altro elemento che mi ha portato a pensare che i FuoriUso si fossero approcciati alla musica piuttosto recentemente.
Non mi sembra però corretto stroncare del tutto ‘Teenage Disease’, soprattutto perché la seconda parte del disco guadagna diversi punti con dei brani interessanti e più catchy dei precedenti, ad esempio “Sinners & Bells” e le sue sonorità quasi pop punk anni Duemila. I FuoriUso sanno fondere molto bene l’hard rock di stampo più anni Novanta/Duemila (la title track ne è una prova, così come “Grab The Wheel”) e quello anni Ottanta, mostrando che la band conosce bene l’ambiente. Il pezzo però che ha totalmente catturato la mia attenzione è “Slowly Waitin”, bella carica di blues e di un gusto rétro che non mi aspettavo affatto: la traccia sfocia poi nella successiva “Back In Town” ma resta comunque unica nel suo genere all’interno di ‘Teenage Disease’. Ho apprezzato moltissimo questo cambio di rotta repentino e improvviso.
Sarei portata a pensare che, visto il poco materiale della band prodotto in studio, i FuoriUso rendano molto meglio dal vivo, soprattutto perché è un ambito in cui hanno avuto modo di mettersi alla prova molto più frequentemente. Sono anche convinta che sul palco i quattro bergamaschi abbiano un tiro maggiore e una carica più intensa, che purtroppo non sempre riesce a emergere da ‘Teenage Disease’. Magari un giorno avrò modo di verificarlo.
Sicuramente se siete dei nostalgici, o semplicemente nel mood giusto per un tuffo nel passato, ‘Teenage Disease’ saprà parlare alla parte adolescente di voi,quella che ancora ha desiderio di ribellarsi. Per quanto riguarda me lo promuovo, con la sufficienza ma lo promuovo.
Elisa Mucciarelli