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Nebra
OMEGA - Nebra
(2021 - Dusktone)voto:
Gli Omega nascono nel 2012 come un progetto parallelo dei Deadly Carnage (Post-Black dall’Italia) con cui condividono tre membri (Alexios, Adres, Marco). La volontà di questo progetto è creare un sound oscuro, opprimente e intricato tramite brani estremamente lunghi che fondono snorità Black, Doom e Dark Ambient.
Così si autodefiniscono gli Omega, combo di Rimini che mi ha convinto in pieno.
Iniziamo col dire che il quarto componente è Mike Crinella (Chitarre, Synth, Piano) che neanche a dirlo sa ben inserire parti di piano dal sapore jazz e synth atmosferici claustrofibici.
A mio parere la band ha anche una forte connotazione Death Metal tecnico che per me è l’aspetto predominante. Le ritmiche non sono molto black, quindi poco blast beat e doppia cassa continua, anzi il batterista è decisamente fantasioso e sa mettere le parti giuste nei vari momenti che queste lunghe canzoni hanno. Canzoni lunghe si, ma che non stancano, almeno me che adoro le composizioni articolate che superano i 5 min standard e qui si parla di 4 pezzi da 13 minuti circa l’uno.
Questo “Nebra” è un viaggio da fare con la tuta spaziale o senza protezioni di sorta, scegliete voi.
Un meteorite gigantesco che si sta per schiantare sulla terra è stato il mio primo pensiero, effettivamente qualcosa di maestoso è già apparso sulla terra milioni di anni fa, sono le piramidi, i menhir e tutti gli altri tipi di costruzioni megalitiche che in qualche modo sono riconducibili allo studio dell’universo o forse sono semplicemente un lascito dell’universo sulla terra.
La grandezza dell’ombra di una piramide sul deserto che si allunga sempre di più fino a scomparire quando il sole si trova nella posizione esatta, è un racconto enigmatico, un eco dell’universo al cui cospetto siamo piccole formiche che si agitano senza senso.
Il resoconto “ tecnico” dei brani mi porta invece a considerare band del livello di Nile (per alcune sonorità), Meshuggah (per la parte ritmica), Imperial Triumphant (per la schizzofrenia sonora), Opeth (per alcune parti di chitarra arpeggiata ma soprattutto per l’impronta prog).
Ma nessuna di queste band da sola si avvicina al sound degli Omega che escono davvero in maniera imponente dalle casse, forse grazie anche al solo utilizzo di amplificatori valvolari e strumentazione analogica.
Una band dalla forte personalità insomma che non ha niente da invidiare a nessuno.
Vorrei ci fossero molte più proposte di questo genere e con questa qualità, ma credo sia molto difficile, che altre band si mettano a comporre brani di questa lunghezza con questa attenzione artistica.
Una propensione più Pink Floyd che Rolling Stone se vogliamo fare un paragone attitudinale.
Ma siamo nel mondo metal? Non sarei così sicuro, anche se la violenza c’è eccome, così come tutti gli altri ingredienti per farne un grande album metal, ma si sconfina, si sconfina tanto e non si sa dove.
Vexime