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In Extremis
INVERNO MCMXCII - In Extremis
(2021 - Autoprodotto)voto:
Non è mai facile recensire un disco strumentale, penso, mentre mi accingo all'ascolto degli Inverno MCMXCII con l'album 'In Extremis'.
Apre le danze 'Petrichor', con una chitarra emotiva e leggermente prog per poi evolversi in ritmi tipicamente Melodic Death. Da subito si capisce la grande tecnica chitarristica espressa da Maurizio Piras, accompagnata dal drumming devastante dell'australiano Robin Stone. Molte le parti progressive che si alternano a ritmi scandinavi, meriterebbe una bella parte vocale, il brano di apertura è veramente ben fatto. Mai monotono, martellante e armonico al tempo stesso, tecnico ma senza esasperazioni.
'Absentia' è direttissimo, quasi da pogo, ci investe col suo muro sonoro e le tante aperture che non lo rendono ripetitivo, sarebbe bello sentirlo completato dalla voce. Si, perchè a differenza di tanti altri strumentali, sembrerebbe un disco pronto per un cantante, assolutamente da ascoltare.
Ma proseguiamo con 'In Extremis', che da il titolo all'album. Il più pesante di tutti, con una sezione ritmica di quelle che picchiano senza pietà, condita dai giri armonici di Maurizio, veramente superbo. La parte melodica è un ritornello perfetto che si stampa in mente e difficilmente si dimentica.
Si conclude l'EP (purtroppo solo 4 brani) con 'Transcendence', sulla falsariga dei precedenti, ma con alternanze tra parti rallentate e ritmi indiavolati.
I Brani sono abbastanza brevi, ben registrati ed equilibrati, confido che il tempo mi faccia avere da recensire un album completo, meritano più di un ascolto.
Alex G