Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Lighthouse Pathetic

TrackList
- Who Cares For The Moon
- The Lighthouse Pathetic
- That's all
- Rosso Profondo
- Call Your Wings
- Monster Whispers
- Diamonds
- Fantastic Planet
- Space (2022)
- Fast As A Shark
MASTERCASTLE - Lighthouse Pathetic
(2022 - Diamonds Prod)voto:
Molto contento di sentir ancora parlare dei Mastercastle, che incontrai casualmente ai propri esordi intorno al 2009, e che poi persi di vista per quasi una decade! La band, capitanata dal celebre chitarrista Pier Gonella e la cantante Giorgia Gueglio torna ancora una volta a far parlare di sé, con questo ‘Lighthouse Pathetic’, LP rilasciato di recente sotto la nostrana Diamonds Prod.
Ad aprire le danze è ‘Who Cares For The Moon’, brano che va dritto al punto: si tratta, infatti, di una canzone spedita, certamente lineare, ma d’impatto, dove Giorgia si muove nei versi con uno dei due ospiti, l’immortale Fabio Lione, con cui canta un ritornello aggressivo e orecchiabile. Opening perfettamente confezionata, il brano vola leggero come una farfalla, per poi portarci alla pariglia composta dalla title track ‘The Lighthouse Pathetic’ e ‘That’s all’, brani che avrei voluto trattare uno alla volta, ma che ho notato avere vari lati in comune: un’impronta più solenne e pesante, dal cantato ora cristallino, ora quasi claustrofobico, e forti di una chitarra che mette in mostra un sound composto da luci e ombre equamente bilanciate.
Molto interessante la parentesi dei nostri con il leggendario ‘Rosso Profondo’, originariamente dei Goblin, a cui sono piuttosto affezionato. Questa cover propone virtuosismi solisti di sottofondo che aggiungono maggiore personalizzazione, sotto il gotico e inquietante giro di tastiera che ha reso celeberrima la canzone. Ottima scelta.
Arriviamo a metà disco con ‘Call Your Wings’, canzone assolutamente orecchiabile, e forse una delle migliori del lotto, forte di un’ottima melodia, cantato sempre spot on e ritornello vincente che vede, ancora, un ritorno del carismatico Fabio Lione nel refrain di chiusura, pensata ottima che impatta inaspettatamente, grazie alla sua voce tenorile e il suo timbro unico. ‘Monster Whispers’ è un’interessante mix blues/metal, dove una chitarra intrigante e un cantato prettamente in belting ci guidano attraverso cinque minuti e mezzo che tuttavia scorrono veloci. ’Diamonds’ è un brano veloce e quasi spensierato che quasi sembra rimandare all’heavy metal ottantiano per struttura e linee melodiche, mentre ‘Fantastic Planet’ è un’idea più onirica e complessa che pare abbracciare quelle eteree sonorità prog rock anni ‘70.
Ci avviciniamo alla conclusione: ‘Space (2022)’ è un’idea sul vecchio stile, diretto e potenzialmente adrenalinico, mentre ‘Fast As A Shark’ è una decisamente inaspettata cover concepita in origine dai tedeschi Accept (e coverizzata poi anche dagli Helloween di Deris), e che vede come ospite Flegias dei Necrodeath alla voce.
Quello che i Mastercastle propongono in questo ‘Lighthouse Pathetic’ è un heavy metal spedito con svariati richiami, dal neoclassico, all’heavy più duro e duro, fino al power. ‘Lighthouse Pathetic’ vanta un forte interesse verso il piano compositivo, proponendo brani creati con gusto e attenzione, passione e dedizione, sostanza e variazione. Raccomandato.
Recensione a cura di Francesco Longo