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Emperor Of Hell

TrackList
- Emperor Of Hell
- Intro
- The City Of Dis
- Malebolge
- In Phlegethon
- Chiron
- Sorrowful Goodbye
- Allegorical Images (Universal Destiny)
- The Straight Path Was Lost
IN AEVUM AGERE - Emperor Of Hell
(2021 - Metal On Metal Records)voto:
La Metal On Metal Records ci consegna questa nuova opera del partenopeo Bruno Masulli.
E' un lavoro enciclopedico, didascalico, risulta essere un notevole sforzo di adattamento dei versi del nostro poeta più illustre e conosciuto in tutto il mondo, Dante Alighieri.
Musicalmente mi ricordano molto i britannici Deathwish per i rimandi ad un Thrash più oscuro e cadenzato vicino a volte ad un Doom maggiormente datato (più in sintonia con i primi Candlemass): le atmosfere che Masulli (qui in veste di voce, narratore, chitarra sia solista che ritmica e bassista in alcuni pezzi - come ospiti al basso troviamo Marcello D'Anna per la traccia numero otto e Piersabato Gambino nella prima canzone, nella quinta e nella numero sette) riesce a creare, con l'aiuto prezioso di Claudio Del Monaco alla batteria, sono veramente mefistofeliche. Le ritmiche sono taglienti, mai tirate via, incidono nettamente, si sente che sono state ponderate, sono state giustamente bilanciate fra l'intenzione di produrre un tappeto, un continuum sonoro e fra la volontà di commentare i passaggi con appropriati stacchi di dinamica.
Tanto di cappello all'impegno profuso, perchè reputo che non sia stato semplice tradurre le proprie emozioni, le proprie sensazioni in seguito alla lettura del canto XXXIV quello cioè di chiusura del primo libro della Divina Commedia.
Le pennellate che l'artista napoletano usa per riempire le tele bianche del pentagramma hanno un tono greve, drammatico, a volte sfumano in atmosfere e momenti tetri ed epici. Bene si adattano al tema iniziale del canto preso in esame e musicalmente commentato: imperiosa è la presentazione di Lucifero che ci lascia immaginare l'avanzata delle insegne del Re dell'Inferno.
Troviamo i tre supremi traditori della Chiesa e dell'Impero, Giuda, Bruto e Cassio. La musica appare rievocatrice di quelle immagini che per anni nella nostra fantasia sono vissute ed hanno trovato giustificazione ultraterrena come ambientazione dell'Inferno dantesco. Apprezzabile a tal proposito l'uso delle immagini del pittore ottocentesco transalpino G. Dorè.
Sono otto pezzi molto compatti, asciutti nella disanima armonica che poco spazio lasciano alla narrazione melodica, sebbene vi siano momenti di respiro quasi come si volesse fare il punto del percorso da seguire per terminare il viaggio intrapreso: alla fine troviamo il pezzo di maggior apertura melodica a commento di una ritrovata speranza, indicazione di una nuova visione, una rinnovata luce, la scoperta di una via di uscita, un pertugio nascosto ed altrettanto inaspettato. "The Straight Path Was Lost" è la fuga da questo dedalo, una possibilità forse di riuscire ad uscire a riveder le stelle.
Leonardo Tomei