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Endless Breakdown

BLACK OLD SCRATCH - Endless Breakdown
(2022 - Autoprodotto)voto:
I Black Old Scratch si formano sul finire dell’anno 2017, dall’unione di 3 musicisti toscani, con varie esperienze musicali prima di confluire in questo nuovo progetto. Il nome della band prende spunto dalla passione comune che i 3 hanno per i maestri dell’heavy metal i Black Sabbath, che danno anche una base di influenza al sound proposto, spaziando in un classico Hard Rock/ Stoner molto vario e mai banale.
Dopo un periodo di rodaggio ed alcuni live show con ottimi responsi, decidono di impegnarsi per la realizzazione del primo EP–Black On White (2020) registrando al mitico FP studio di Federico Pedichini (Death SS – Freddy Delirio Phantoms, HAREM) contenente 4 songs di loro composizione. Ora entriamo nei particolari di questa opera che, dopo svariati ascolti, risulta essere molto afffascinante.
L'iniziale "Huge Witch" è un brano dotato di grande fascino che profuma di Black Sabbath ma ache di Witchfinder General. Il riff portante, oltre ad esser accompagnato da ispirati fraseggi solisti, regge un cantato che si amalgama molto bene al sound complessivo della composizione. Notevole il lavoro della sezione ritmica che si fa trovare pronta nei cambi di tempo che, a loro volta, sanno ricalcare i migliori momenti dell'hard rock dei grandiosi anni 70. Gli assoli di chitarra, oltre che devoti al grande Tony Iommi, sono notevoli e danno spazio a melodie molto ariose e funzionanti.
Dura e oscura è la seguente "Endless Breakdown" dove riff maligni e stoppati permettono al Singer di creare malefiche melodie. Le parti di organo ci regalano quelle magiche atmosfere di band come Black Widow o del mitico Mario Di Donato "The Black". Il repentino cambio di tempo, a metà del brano, ci trasporta direttamente nei primi anni 70; infatti la cavalcata ricorda molto, a livello stilistico quella di 'War Pigs' della leggendaria band di Iommi e company. Grande Heavy Doom!
Ancora piu' dura, penetrante e malefica è: "Go to Hell". La composizione gira attorno a giri molto Heavy dove, con grande mestiere, i nostri riescono a inserire elementi mai banali e riusciti. Grandissimo il lavoro del drummer che, con potenza e precisione, dà grande carica al brano dimostrando anche talento nel saper entrare, al momento giusto, con notevoli intuizioni. I Black Old Scratch sanno essere molto attuali poichè, oltre a prendere ispirazione dai grandi della musica Heavy/Doom, sanno trarre soluzioni provenienti dalla grande scuola dello stoner americano (Kyuss su tutti).
"Day of the War" è un brano molto potente che sembra prendere ispirazione dagli Angelwitch, Diamond Head e dai Sarcofagus. Una potente batteria introduce una composizione costruita su riff molto veloci e di matrice NWOBHM. La tensione è altissima cosi come gli assoli al fulmicotone sono malvagi e distruttivi. Lode alla sezione ritmica che dimostra di essere di altissimo livello.
I nostri, dopo la cadenzata e sabbathiana "The Calling", ci regalano un brano che deve moltissimo ai grandissimi Judas Priest: "Tokyo Road". I riff sembrano ispirarsi a quelli della band inglese, soprattutto del periodo anni 70, ma riescono ad essere personali grazie al tocco doom/stoner del chitarrista; infatti il sound del migliore hard rock riesce ad amalgamare influenze stoner ma anche del blues e della psichedelia, (Soprattutto negli assoli di chitarra).
"Into the Doom" riesce ad integrare le influenze del miglior hard rock/stoner degli anni 90. La decadenza dei riff accompagnano melodie molto energiche e permettono alla sezione ritmica di creare dei grandi spazi dove gli assoli di chitarra danno il meglio di se. Brano molto intenso!
A chiudere l'opera la potente "The Way of the Soul". Puro Heavy/Dark metal che, con grade pathos, riesce a trasmetterci emozioni nere come la pece. Le parti di chitarra sono metalliche al punto giusto così come la sezione ritmica, oltre ad essere molto varia nel suo incedere, dà il meglio di se grazie alla sua precisione e potenza. La parte centrale, ricorda moltissimo i Black Sabbath del periodo 'Eternal Idol', si scatena in magnifiche aperture dove le chitarre esplodono in magnifici assoli/fraseggi che incantano con grande presa e facilità. Bravissimi!!!
Disco dotato di grande charme dove l'ottima produzione di Freddy Delirio permette di risaltarne ogni oscura nota.
Domenico Stargazer