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Self-Inflicted Wounds

OVER A BARREL - Self-Inflicted Wounds
(2022 - Autoprodotto/Distrokid)voto:
Nato dalle menti di Luca Cocconi (The Modern Age Slavery, Browbeat) e Imer Bigi (ex-Dark Lunacy) il progetto Over A Barrel prende forma durante il periodo della pandemia Covid19 e raggiunge la sua manifestazione con questo album d'esordio: "Self-Inflicted Wounds". Per stessa ammissione dei due musicisti, il progetto non si pone dei limiti di stile o di genere, seguendo prevalentemente la loro passione per la musica estrema.
Dopo l’introduzione “Woland”, l’album deflagra prepotentemente con “No Warnings No Sings” (già singolo e precursore dell’album) mettendo in luce subito le peculiarità di Over A Barrel. L’armageddon sonoro tramortisce l’ascoltatore che viene subito catapultato in un sound ruvido e massiccio carico di molte influenze sonore dosate con maestria. Lo definirei Death Metal per differenza: l’andamento ritmico furente ed i break repentini hanno qualcosa di grindcore ma anche del metalcore; riffing serrato ed ultra-distorto carico di effetti che in certi versi ricorda l’industrial (quello dei Fear Factory, Ministry per intendersi) ma anche il brutal e ancora il groove ed il tech-deathcore. Una miscela esplosiva che su “Pain Inflicted to Yourself” rilascia un minimo di respiro enfatizzando le influenze precedentemente elencate, sempre su un arrangiamento maturo e di massimo appeal.
I brani non sono troppo lunghi ma gli Over A Barrel riescono ad esprimersi attraversando l’ampio spettro musicale in cui spaziano. Su “Distrusted Victims” si intravedono sfumature alla Meathook Seed e di Napalm Death più sperimentali in un clangore distruttivo. “Dripping Blood” spinto da un groove grindcore asseta un altro centro, lasciando uno spiraglio melodico di fondo che rende il tutto altamente fruibile. “Turning Point” frontale e brutale lascia ancora posto ad alcune divagazioni thrash/industrial; Kreator di “Cause for Conflict” ed alcuni elementi che introducono degnamente il brano conclusivo. Adattissima la cover di “Cyberwaste” dei Fear Factory che dimostra come il sound degli Over A Barrel sia figlio delle inclinazioni musicali della band e non di schemi musicali preconfezionati.
Un grande debutto su lunga distanza in cui rivedrei solamente la produzione sonora a mio avviso un po troppo carica di effetti digitali, ma questo è un mio parere personale perché la scelta è sicuramente voluta dagli Over A Barrel per portare avanti il loro sound distruttivo!
Fourarms