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The Grieving Path

FOR THE STORMS - The Grieving Path
(2021 - Time To Kill Records)voto:
Cinque lunghe, epiche tracce, contenute in questo debut album dei bresciani For The Storms, nati dalle ceneri degli Shantak, melodic death metal band che nel 2016 rilasciò l’interessante “For The Darkening”.
La proposta dei FTS, pur partendo dal melodic death, si tinge ancor più di cupezza, virando verso sentieri doomeggianti con sfumature black e ci conduce attraverso un cammino non semplice, lungo il “sentiero del lutto”, utilizzando suoni ora cupi, ora feroci, ora eterei, come a voler sottolineare la continua alternanza di cadute e riprese, prima di arrivare all’elaborazione e all’accettazione.
Questo album, malgrado abbia, come già anticipato, dei brani molto lunghi di durata, resta impresso sin dal primo ascolto, anche grazie ad aperture thrash e ad assoli ben inseriti all’interno dei pezzi.
La sezione ritmica è ben consapevole di dover creare un muro di suoni mai eccissivamente estremi, ma non per questo privi di durezza e “pesantezza” e svolge il proprio compito in maniera egregia, fino ad arrivare a quello che, per me, è il picco compositivo dell’album…
Negli 11 minuti di “A Downfall” c’è la summa di quella che è l’essenza dei FTS, con rallentamenti e velocizzazioni, con tocchi di doom, fino ad un recitato che mi ha persino riportato alla mente l’unicità vocale ed interpretativa di Anna-Varney Cantodea dei Sopor Aeternus…
Il brano è veramente evocativo, come tutto il lavoro del resto, ma, ancora una volta, nulla è lasciato al caso, perché, infatti, la traccia ci conduce verso il finale che, non ha bisogno di parole per farci percepire lo stato di liberazione, dovuto all’accettazione stessa.
Non è cosa così scontata e consueta che un album sia in grado non solo di coinvolgermi, ma soprattutto di emozionarmi, ma in questo caso non posso che dire che è accaduto ed in maniera decisamente dirompente…
Complimenti sinceri a questi tre ragazzi per questa bella iniezione di vita data ad un settore del nostro metal nazionale che, troppo spesso, tende a scimmiottare, e anche male, i grossi nomi di oltre confine, cercando frequentemente di colmare le lacune con innesti pseudo gothic e voci femminili.
Le parti effettistiche e gli inserti di tastiera sono, in questo caso invece, ben dosate e contribuiscono ad accrescere le atmosfere, senza voler mai esser preponderanti e fastidiose…insomma…complimenti su ogni fronte!!!
Vi aspetto in puntata in autunno per una CHIACCHIERATA che sarà sicuramente molto interessante!
“…From the depth I call
Beneath my carved tombstone
Listen to me, hearken my scream
Bitter was life, bitter is death..."
Francesco Yggdrasill Fallico