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As Cold As a Stranger Sunset

HURONIAN - As Cold As a Stranger Sunset
(2022 - Dolorem Records)voto:
Da appassionato lovecraftiano di immagini e suoni "da altrove" ed altri mondi, in senso onirico ma anche "sci-fi" in salsa oscura, la mia attenzione è stata catturata dagli Huronian.
Un progetto creato nel 2020 dal cantante Daniele Lupidi e dal polistrumentista Umberto Poncina raggiunti da Marcello Malagoli alle pelli, che si è proposto di rivitalizzare e riportare in luce quel Death/Black Metal dagli sprizzi melodici che celebri band svedesi fecero infiammare durante i mitici 90's.
L'irrompere dell'epidemia globale di Covid con conseguenti restrizioni ha limitato parecchio il gruppo ma nonostante ciò in breve tempo danno alla luce questo "As Cold As a Stranger Sunset".
Parlavo di atmosfere cosmiche oniriche, di mondi lontani dal sapore lovecraftiano, infatti la band affonda in questo le sue tematiche e ci riesce parecchio bene, anche negli echi musicali.
Tutto questo fin dalla bellissima copertina dove uno strano tramonto dà luce ad uno scenario alieno misterioso e remoto, molto ben disegnato, sindrome di Stendhal assicurata.
Infatti una stupenda intro in acustico con un gran tappeto di piano ed effetti synth che sembra portare nel pianeta LV-426 rimarca a dovere il "concept" e si apre con "Portals to the Unspeakable" gelida e penetrante, non eccessivamente veloce ma con chitarre gelide e spigolose ben dosate da impennate melodiche che danno al tutto una bella carica in più, la voce è morbosa e disperata con un growl estremamente vecchia scuola che manda a band come Dismember e altri nomi illustri.
"A Tale of Frost and Stone" alza il tiro e la velocità, i riff hanno il sapore più Black tenendo un piglio melodico "swedish" di ottima fattura, il brano è alienante e feroce ma assoli e passaggi melodici legano molto bene.
"Hopeless Barricade" sfonda con impennate dal sapore malinconico e ritornelli rabbiosi che non danno tregua dall'inizio alla fine, la narrazione glaciale e da "altrove" rimane intatta e trascina deliziosamente l'ascolto e ci porta a "Birds Among Insects" che vira verso uno stile di base solidamente più Death Metal dai toni apocalittici, il ritornello è coinvolgente e i rallentamenti aprono una atmosfera molto bella ed energica, di ottima fattura ogni singolo aspetto della produzione e ogni componente dà sempre una ottima impronta sullo strumento.
"Awekened in a Nameless Time" squarcia ulteriormente il velo in blast velocissimi e vocalizzi di Obituary memoria, tre minuti circa di furia cieca con una tecnica sublime che ci portano a "Ever-Burning", dal sapore spaziale, un mid-tempo pieno di stop and go condito con ottime cavalcate di chitarra "aliena", il cantato ossessionato dà prova di una immedesimazione eccellente, molto bello anche un inaspettato intervallo acustico con un teatrale assolo prima di uno schiacciante finale dai toni drammatici.
L'agghiacciante "Emissary of the Void" è uno dei brani più gelidi del lotto, propagando la brutalità senza compromessi, iniettandola di melodia con un breve ma intenso assolo centrale arrivando alla conclusiva "Shadow Cast by Eternal Sails". Questo brano accoglie tutte le sfaccettature dell'album puntando molto sull'atmosfera e moltissimi cambi di tempo e parti, la chitarra sfoggia in maniera quasi epica ogni singola nota e la voce recita in maniera sentita e solenne, ottimo il drumming che non sbaglia mai un colpo e accompagna in maniera precisissima ogni "capitolo" del brano fino a sfumare il tutto in un misterioso e riflessivo finale acustico!
Gli Huronian riescono a fondere ed esprimere quel connubio tra narrazioni e sogni oltre i limiti di questa dimensione e musica estrema, ma al tempo stesso molto cerebrale ed "astrale". Il loro è un ottimo tentativo di ridare vigore ad una sfumatura gloriosa della nostra musica quale fu il Melodic Death/Black scandinavo, che sicuramente ha lasciato il segno e proseliti ma che forse non ha mai avuto abbastanza di quel riconoscimento che meritava e che merita, e ci riescono dandogli una genuina e sincera impronta personale. Spero di sentire presto nuovo materiale, continuate così!
Bel lavoro!
Draugar