Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Under Serpents Reign

DEATHCRUSH - Under Serpents Reign
(2022 - Time To Kill Records)voto:
Dopo il mastodontico “Hell” del 2017, il gradito ritorno musicale dei sardi Deathcrush s'intitola “Under Serpents Reign”ed è uscito tramite Time To Kill Records. Terzo full dallo spessore encomiabile che riesce a mettere in luce un sound sempre più personale.
L’Album è stato registrato e mixato al RedWarlock Studio di Andy Mornar tra febbraio e marzo 2021, il mastering effettuato presso Hertz Studio (Polonia). L'artwork, bellissimo, è stato realizzato da Paolo Girardi.
In un genere musicale, il Death Metal, dove l’Italia continua a consacrare realtà di massimo rispetto internazionale, dove il rischio di risultare sempre troppo derivativi dai mostri sacri, non è semplice riuscire a ritagliarsi spazio grazie ad un sound sempre più personale oltre ad una tecnica musicale eccellente. I Deathcrush ci stanno riuscendo e credo che su questo “Under Serpents Reign” gettino le basi per una consacrazione definitiva.
L’album, dopo l’introduzione cinematica “Apocalypse of the Fallen Empire”, esplode letteralmente con un’accoppiata formidabile: “Beheading Jehovah Prophet” e la titletrack . La prima più oscura ed articolata, dagli echi Behemot e Hour of Penance, e la successiva altrettanto complessa e mai banale, riescono ad imprimere un livello elevato all’album.
Da “No Heaven Awaits”, il ricorso ad alternate picking autoctono, evidenzia la personalità propria dei Deathcrush. Con gli ascolti si scende nelle spire infernali del loro sound che mostra anche sfaccettature proprie, ad avvalorare un’identità che comincia ad emergere. “Deamonology”, un colpo frontale solenne che lascia il segno sin dai primi ascolti sorretto dal furente drumming di Giampiero Serra e la più articolata “Thy Sovereign”
Dopo l’interludio strumentale “Deathmarch to Obscurity” è la volta della ferale “Black Thelema” dalle forti connotazioni black dove, dopo un rientro più groovy trova spazio una oscura apertura acustica.
Nei 2 brani che chiudono l’album (“Wolfskull” e “From Servant to Warfare”) i Deathcrush si avventurano in arrangiamenti più umorali con soluzioni anche più spigolose, con una forte ispirazione creativa che comunque non manca su nessun brano.
Credo che per definire pienamente il sound Deathcrush, questi episodi siano la chiave per una ulteriore personalizzazione della loro impronta sonora.
Un album intenso che trabocca di odio e violenza, suonato egregiamente e realizzato in maniera ineccepibile; ancora un po' troppo derivativi ma le armi sono affilate e pronte per farci davvero molto male.
Acquisto consigliato!
Fourarms