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Nova Vita

TrackList
- Addicted to Myself
- Nova Vita
- Over Machines
- World of Truth
- Lost in the Sky
- Save You (This Time)
- Morning Stars
- Black Stained Sun
- Without Sorrow
- Cause of my Poetry
- World of Truth (Acoustic version)
NOVA LUNA - Nova Vita
(2022 - Pride&Joy)voto:
Album d'esordio per i progsters Nova Luna, che in questo 'Nova Vita', rilasciato sotto Pride&Joy, propongono un funzionale mix tra progressive metal, passaggi orecchiabili figli della musica pop (in particolare quella giapponese), e vari richiami all’hard rock.
Una serie di ospiti primeggiano qua e là in questo LP, tra questi Michele Luppi (ex-Vision Divine, Whitesnake), Marco Minneman (The Aristocrats), Reb Beach (Whitesnake) e Mishteria (Vivaldi Metal Project). Il disco è stato mixato e masterizzato da Michele Guaitoli (Vision of Atlantis, Temperance).
Ad aprire le danze è ‘Addicted to myself’, che dopo una breve intro d’atmosfera parte con un riff elettrizzante che subito ci porta nel vivo del brano. La voce del vocalist Mattia Martin ha un timbro tenorile piuttosto elastico e tendente all’acuto che aggiunge un tocco di personalizzazione ulteriore in un progetto che parte con tutti i buoni propositi. ‘Addicted to Myself’ si rivela una canzone scorrevole dal piglio hard rockeggiante e dal ritornello orecchiabile, perfetta come opening.Segue la più riflessiva 'Nova Vita', meno di tre minuti per un brano che va rapidamente al punto, e che si fa forte di un arpeggio saggiamente riprodotto anche nelle sezioni più dure, e un cantato che agilmente si muove sulla sezione strumentale grazie a buone linee melodiche. Si passa ad un’idea più ritmata con ‘Over Machines’, canzone che favorisce un incedere più solenne sacrificando la velocità. Molto bella la chiusura, caratterizzata da un intreccio di voci nel ritornello dove nello sfondo si muove per bene la tastiera con passaggi veloci e adrenalinici. Atmosfere più à la Vision Divine aprono la bella ‘World of Truth’, ballata dove la tastiera/pianoforte ci regala forti atmosfere prog rock, mentre si torna nel comparto aggressivo con ‘Lost in the Sky’, composizione più veloce e frizzante con alcune belle idee in chiusura e nell’intermezzo.
Mutevole ed energica è poi ‘Morning Stars’, dal lavoro chitarristico dedicato e un gran bell’assolo che ci avvia ad un sentito outro. ‘Black Stained Sun’ è un brano che inizialmente propone delle tinte romantiche, per poi aprirsi in un piglio ritmico più aggressivo, che però, a sorpresa, mantiene viva una sorta di orecchiabilità grazie ad una serie di artifici che ben si sposano con l’idea della canzone. ‘Without Sorrow’ è un brano hard rock senza troppi complimenti, dritto al punto, riff graffiante, voce lanciata, batteria statica per scelta. Ecco, ora, un'altra ballata pianistica che non dispiace: ‘Cause of my Poetry’ è un brano delicato dove, e questa volta non c’è davvero altro, pianoforte e voce si muovono insieme in un’atmosfera tenera, classicheggiante, leggera. Un buon risultato. Chiude le danze una versione acustica di ‘World of Truth’, dove tanta passione è impressa sia nel lavoro tastieristico che in quello canoro.
'Nova Vita' a me è sembrato un disco piuttosto diretto e che cerca di dare egual spazio sia alla passione che alla varietà, senza tuttavia sfuggire agli standard del genere, e come disco d’apertura, ci può ben stare.
Motore da non sottovalutare è la voce del Martin, pura energia che ha, senz’altro, ancora tanto da dire, mentre ottimo è l’apporto degli strumentisti, tutti sul pezzo, in particolare, senza nulla togliere a nessuno, l’ottima tastiera di Valerio Simonini e il boato irriverente della chitarra di Davide Martina, che sa essere tanto diretto quanto, all’occorrenza, delicato.
Una buona partenza, ma sono sicuro che la band ci riserverà ulteriori sorprese in futuri lavori.
Recensione a cura di Francesco Longo