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Feed The Monster

ONYRIA - Feed The Monster
(2022 - Onyria Records)voto:
Band con un'età di attività di dieci anni, fondata dalla altoatesina Elena Pinna (alla voce) e Simon J. Gillman (alla chitarra) e che con gli ultimi innesti (Magagnose alla batteria e Fourny al basso) riesce ad arrivare ad una certa stabilità di formazione. Questo "Feed The Monster" è il secondo full-length dopo l'esordio nel 2015 e si presenta come un album che stanzia notevolmente in un'area Pop Rock con forti tinte di un certo Gothic moderno. In effetti è abbastanza evidente l'influenza nelle parti musicali di gruppi come Evanescence e Nightwish, sebbene l'anima pop rock venga evidenziata spesso durante le parti di cantato con riferimenti per esempio verso il modo espositivo di Elisa.
Da questo album sono stati estratti quattro singoli con relativi video: "Denial" (traccia che apre il cd e che delinea sommariamente le tematiche musicali che seguiranno) un video che oscilla tra rimandi cinematografici del neorealismo e prospettive visionarie pinkfloidiane; "Living The Lie" mette in risalto, in moto continuo, immagini passate, presenti e quelle di un precario futuro entro uno scenario al limite dell'apocalisse; "Be Yourself" ci presenta i quattro ragazzi impegnati in sala prove; infine "Price Of Souls" non si discosta moltissimo dal precedente ma che presenta una maggiore qualità, sa vans sa dire, filmicamente nelle riprese. Molto interessante, musicalmente parlando, lo stacco, vagamente orientaleggiante che mi hanno ricordato i Tool.
Diciamo che tutto il cd ha una buona dinamica fra pezzi più tirati e parentesi decisamente più melodici e tranquilli (si senta per esempio "Little Man" che potrebbe essere passata in rotazione presso una qualsivoglia emittente radiofonica nazionale).
Nel bel mezzo dei dieci pezzi proposti si staglia la quinta traccia, "Drowing", che alterna atmosfere velatamente a - la Placebo ad aperture rabbiose dove la voce (sempre e comunque molto piacevole e curata nell'insieme) della singer bolzanina emerge con prepotenza.
Sicuramente è un prodotto figlio dei tempi moderni, con sonorità fresche che tramite un ossimoro armonico possono essere anche preparate a tavolino: ovviamente certi passaggi stilistici faranno piacere alle giovani generazioni abiutate già da tempo a questo tipo di manufatto che, per essere chiari, non risulta nè scadente nè tecnicamente invalido di una qualche certezza di preparazione, ma che, nella totalità della proposta, si va a confondere con la produzione magna e vasta che l'industria discografica ormai ci scarica addosso in ogni forma ad essa più conveniente e congeniale, facendola spesso passare con una lustrata apparente di fulgida novità.
Leonardo Tomei