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Freakin' Out Of Hell

TrackList
- Prelude To Hell
- Soul Sucker
- Freakin' Out Of Hell
- Sweet Unknown
- Off The Beaten Path
- Hollow Space
- If You Say Yes
- Eyes Open Wide
- The Devil's Doorbell
- Fallen From Grace
- One Eyed Jack
HIGHLORD - Freakin' Out Of Hell
(2022 - Rockshots Records)voto:
Gli Highlord, inizialmente conosciuti come Avatar, furono tra gli esponenti di quell’ ondata di power metal che investì l’Italia tra il finire degli anni ‘90 e i primi anni 2000 e che introdusse al mercato band come gli allora Rhapsody, i Domine, i Derdian, e i Kaledon, per dirne alcuni. Dopo più di vent’anni di attività, e un silenzio di ben sei anni, i nostri tornano a farsi sentire con l’aggressivo ‘Freakin’ out of Hell’, lavoro di dieci brani, intro esclusa, rilasciato sotto Rockshot Records, e dalla copertina molto ottantiana.
L’imponente intro ‘Prelude to Hell’ è un breve assaggio composto da atmosfere quasi infernali, come da titolo, che ci porta all’opener ‘Soul Sucker’, brano galvanizzante che ha meritato anche un video ufficiale facilmente reperibile in rete. La canzone in questione è una galoppata aggressiva che mette in risalto un cantato irriverente e delle chitarre dure che richiamano ad un heavy/power metal veloce e infame.
Allenta un pochettino in velocità la title track ‘Freakin’ Out Of Hell’, brano melodico e dagli arpeggi tenebrosi con una ritmica serrata e un’atmosfera più claustrofobica che sembra, neanche a farlo di proposito, toccare inferno e paradiso. Su buoni livelli anche la successiva ‘Sweet Unknown’, canzone incalzante e scorrevole da ascoltare tutta d’un fiato, mentre ‘Off The Beaten Path’ suscita un’aura a tratti più epica e malinconica, non risparmiandosi riff ispirati e generalmente una struttura solida e funzionale. Ben fatto.
Siamo già arrivati a metà, e i nostri ci introducono ad un piccolo break con la loro ballad, ‘Hollow Space’, dalla struttura classica, ma assolutamente creata con stile e passione. Ancora un po’ di pianoforte nella successiva ‘If You Say Yes’, quasi come se si salutasse il brano precedente,per poi tornare in un vortice di distorsioni, per una traccia dagli spunti interessanti e un assolo killer. Sono positivamente impressionato dalla struttura di questa canzone, che in alcuni frangenti sembra essere stata lasciata appositamente vuota quasi come a lasciare l’ascoltatore in attesa, per poi riempire la parte successiva con giri tastieristici funzionali e un cantato esaltante. E si continua con ‘Eyes Open Wide’, un’idea che torna ad abbracciare sonorità power più classiche con il giusto versante sinfonico, similmente si muove anche ‘The Devil’s Doorbell’, canzone che mette nuovamente in risalto un buon lavoro chitarristico, strumento che sembra quasi prendere il sopravvento su tutto il resto.
Siamo vicini alla chiusura, e a continuare le danze ci pensa ‘Fallen From Grace’, canzone che sacrifica aggressività in favore di un sound più solenne e ugualmente melodico, mentre a chiudere il sipario è ‘One Eyed Jack’, dalla base elettronica e riff intriganti. Chiusura forse un po’ troppo improvvisa.
Tirando ora le somme, qualora non fossi stato chiaro abbastanza nel corso della recensione, ammetto di essere stato molto piacevolmente impressionato dall’ultima fatica degli Highlord, che ci ricordano con una bella mazzata in fronte di essere vivi, attivi e pronti. ‘Freakin’ Out Of Hell’ è un disco che porta sul bancone tutta l’esperienza dei nostri unita a idee interessanti, e strutture che il più delle volte colpiscono per il loro saper comunicare non solo velocità, furia e adrenalina, ma anche grazia, attenzione ai dettagli e la voglia di voler (e saper) sorprendere.
Recensione a cura di Francesco Longo