Gli ENTRØPIA sono una interessante band sludge di Bologna che debuttano con il loro riuscito EP autoprodotto che s’intitola “Terrore“. Dopo svariati ascolti, gli intenti e le buone capacità della band fuoriescono con grande potenza e vigore. 'Far Away From You' è un brano diretto, senza fronzoli e che, con grande attitudine, sa mischiare il miglior punk hard core al miglior death metal di scuola svedese; infatti evidenti sono l’influenza dei grandi Poison Idea, dei grandi GBH e degli Entombed /Dismember piu’ heavy e rock’n’roll. La classe del singer è spinto dalla ferocissima sezione ritmica che martella come non mai. Brano divertente e riuscitissimo! Da pogo totale!

“La Siempre Igual Oscuridad“ sputa veleno e acidità come le migliori band death metal dei primi anni 90. In certi punti sembra di sentire anche i primissimi Cathedral. I riff di chitarra sono tenebrosi, profondi e massacranti cosi’ come il lavoro del batterista è cavernoso e devastante. Il cantato sembra provenire dalla Svezia piu’ oscura, grezza e metallica. Ben graditi e molto riusciti i vari cambi di tempo che rendono il brano veramente godibile. Il pregio degli ENTRØPIA è la loro grande attitudine!  Il gruppo dimostra un grande amore per il genere suonato e riescono a risultare molto godibili. Sicuramente gli amanti del genere ameranno questo buon EP.

“Where Man Were Not” è una composizione tetra, oscura e veramente infernale. L’alone di malvagità ricorda il capolavoro di “Left Hand Path” degli Entombed. I suoni sono marci, grezzi  (come vuole il genere) ma registrati ottimamente e caratterizzati da una buona produzione che ben evidenzia la capacità delle band di creare brani diretti, spediti ma anche caratterizzati dalla presenza di lugubri cambi di tempo che sanno prendere ispirazione anche dal migliore sludge. In certi momenti si potrebbero sentire anche i Venom di 'Black Metal'. Ottimo brano!

“A Big Rope“ è una suite di 16 minuti dotata di grande fascino e potenza. Il brano, per alcuni aspetti, sembra prendere ispirazione, oltre che dai maestri del death metal svedese, anche dai Celtic Frost e, per l’alone malvagio, da “At War With Satan“ dei Maestri di Newcastle. Gli intermezzi psichedelici sono ben riusciti e ben apprezzati. I lunghi feedback rendono la composizione piu’ insana e malata e, con ottima ispirazione, i lenti riff di chitarra sono ben efficaci e fanno capire che la band è ispiratissima. Le variazioni sono veramente inquietanti e, dal mio punto di vista, sarebbe stato veramente interessante poter sentire dei synth sotto i riff cavernosi. Notevole il lavoro del basso e delle chitarre che sanno costruire musicali tele sabbathiane in una struttura death metal. Li aspettiamo al varco con il loro primo full -lenght poiché il talento e la capacità ci sono tutte!

Domenico Stargazer