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Venom Empire

TrackList
01. Collusion is my Reign
02. Holocaust for Me
03. Obscure Place
04. Venom Empire
05. Who is the Beast?
06. You're not In
07. Sensation of Tyranny
08. Evolution Kills the Man
09. So Black
10. Smell of Death and Rotten Poison
11. In the Name of this Endless Fall
12. Reason Turn to Grey
BETOKEN - Venom Empire
(2009 - Heart of Steel Records)voto: 8/10
Il cielo si fa grigio, l’oscurità è imminente: non è Gandalf ne tantomeno Gesù incazzato, ma sono i Betoken con il loro cd “Venom Empire”, quarto della serie e prodotto dalla Heart of Steel Records. Power metal band da Monza e dintorni che ci fracassa i timpani con sonorità tipiche del power made in USA, (stile Queensryche dell’era Operation Mindcrime ) con riff veloci e graffianti in cui è possibile sentirvi anche un po’ di Mustaine, sia nel timbro chitarroso che in quello vocale.
Nata nel 2000 dal super produttivo polistrumentista Ivo Ricci, già batterista e compositore della band “Black Dama”, dopo varie avventure/sventure e 3 album registrati con parecchi musicisti italiani (tra cui l’immenso MARCO SIVO dei Planet Hard) partoriscono nel freddo febbraio di quest’anno questo album dai risvolti interessanti.
Apriamo le danze con ”Collusion is my Reign”, dove subito si possono notare le potenzialità della band: batteria feroce, bel riffing (anche se un po’ ripetitivo in questa canzone) e buon cantato.
”Holocaust for Me” è basata su un motivo melodico ed oscuro e da una voce trascinante. I vari cambiamenti di tempo spezzano il ritmo della canzone, contribuendo a formare l’atmosfera giusta che la band vuole esprimere.
”Obscure Place” non mi ha detto molto, mentre “Venom Empire”, title track, è il pezzo migliore del cd. Il cantato, il riff terzinato e spesso in controtempo, le melodie minori con dissonanze a manetta e cori intervallati sono degni di essere chiamati “composizione eccellente”. Davvero ottimi. Nota di merito per il solo e il riff al minuto 2:30 circa, un getto violento di note su un atmosfera costantemente cupa (su cui i carillon a fine traccia sono azzeccatissimi).
“Who is the Beast?” e “You're not in” sono buone, tra cui, quest’ultima, ha un ritmo più lento delle precedenti ma non per questo meno deciso; è bello lo scambio di melodie e il riff molto classicheggiante che, diciamocelo… ogni tanto ci vuole….
Altro notevolissimo pezzo è “Sensation of Tyranny”, sempre con i caratteristici stop e tonalità minori, mentre ” Evolution Kills the Man” è quella che più ricorda i Megadeth di Rust in Peace. Una piccola nota di demerito però mi tocca scriverla: spesso la voce mantiene sempre lo stesso stile, ripetendosi nelle varie tracce e talvolta da l’impressione che la melodia sia la stessa; questo però non ne nega le qualità tecniche.
In “So Black”, quart’ultima canzone mi ha colpito l’assolo, ed è stupefacente come la band passa da ritmi veloci a ritmi lenti e poi di nuovo veloci, frenetici, immediati: è una caratteristica presente in tutte le tracce e a mio avviso è un punto di forza nello stile dei Betoken.
Siamo arrivati alla fine, con 3 valide tracce, “Smell of Death and Rotten Poison”, ”In the Name of This Endless Fall” e “Reason Turn to Grey”. La seconda ha un bell’ intro di pianoforte sintetizzato e l’ultima, esplosiva e incazzatissima è ,insieme a “Venom Empire”, la traccia migliore e la sintesi compositiva di tutto l’album.
Gli aspetti positivi principali della band sono senz’altro 3: l’immediatezza, la tecnica in abbondanza e la piena riuscita nel rendere le tematiche delle canzoni tetre, cupe, scure. Purtroppo però, ho riscontrato un po’ di ripetitività, soprattutto nelle linee vocali e un po’ nel riffing, ma tutto sommato “Venom Empire” si merita un bel 8, bravi ragazzi!!
Daniele Vento