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Regeneration

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TrackList
02. Puppet Show
03. Bette Davis Eyes
04. You're Welcome
05. Insane
06. Bad Luck Heroes
07. Between
08. This
09. Lonely Man
10. Woman Portrait
11. 70' Whispers
12. Along the Line
EDOARDO MENCHICCHI - Regeneration
(2011 - April Rain Promotion)voto: 7/10
Veramente un album godibile questo F.L di Menchicchi che, assieme alla sua band sforna suoni che faranno la gioia di tutti i nostalgici dell’Hard Rock di stampo ’70 (e non solo…).
La voce del buon Edoardo è, secondo me, una versione meno acida e più pulita di quella di Axel Rose….e sinceramente non mi dispiace affatto, dato che alcune volte trovo quella di Rose eccessivamente “lagnosa” (vedi “Knockin’on Heaven’s Door”)…non me ne vogliano i Guns Fans (lo sono anche io …ho consumato la mia copia di “Appetite for Destruction” in vinile…).
La musica è, invece, un mix di contaminazioni, io ci sento ottimi fraseggi blues, il Jimmy Page dei tempi d’oro ( e probabilmente gli Zeppelin tutti) e una strizzatina d’occhio allo street.
Interessante l’opener acustica “Fool’s Paradise” dichiaratamente country, che mette subito in mostra le doti canore di Menchicchi e la capacità della band di essere duttile quanto basta. Bel pezzo!!!
La successiva “Puppet Show” vira decisamente verso territori hard mantenendo l’identità del sound e restando comunque un pezzo orecchiabile e di facile presa (cosa che, secondo me è un pregio tipico di tutte le hit). Solo un appunto: il nostro singer qui sembra un pochino spento…ma nulla di grave.
Bella la riproposizione di “Bette Davis Eyes”,che, attingendo dalla versione di Kim Carnes, la trasforma in un pezzo rock da coro con accendino.
“You’re Welcome” è una semiballad dal sapore seventies… e qui voglio chiarire cosa intendo quando faccio riferimento a questo periodo musicale, rimanendo sempre in territori rock. Credo che gli anni qui in esame siano stati caratterizzati da chitarre poco effettate (direi wha-wha, flanger o phaser, un po’ di chorus e magari il fuzz) dal suono diretto, molto dry, stesso dicasi per batteria e basso (le tastiere non sempre erano presenti nelle formazioni di rock dell’epoca), quindi un suono più “naturale” …passatemi il termine…magari fatto di marshall e les paul o stratocaster…un sound essenziale ed efficace…ma non per questo meno bello!
Chiarito questo personalissimo punto di vista passo al pezzo successivo “Insane” che, nemmeno a farlo apposta, mi ricorda nella sua intro i Lynyrd Skynyrd (che amo!!!) per trasformarsi poi in un up tempo in pieno stile street metal ’80 (ci spostiamo di una decade in un paio di minuti!!!). Carino.
A questo punto voglio terminare la mia disamina sui singoli pezzi, invitando tutti gli amanti del genere e tutti gli open minded ad ascoltare questo bel debutto solista di Edoardo Menchicchi (che è scaricabile gratuitamente qui http://aprilrainprom.bandcamp.com/album/regeneration ), tenendo presente il periodo di riferimento ma ricordando che è un disco del 2011…sapore antico ma classe moderna.
P.s. c’è un bel pezzo intitolato “70’s Whisper”…
Luca Politanò