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The ButterflyY Effect

TrackList
01. Just Another Drop Of Blood
02. 30 Pieces Of Silver
03. The Others
04. +1
05. Fornication Under The Consent Of The King
06. Ad Maiora
07. The Wind Is Over
08. Vengeance Is Mine
09. Why I Bleed?
10. Addicted To Failure
11. One Size Fits All
12. Three Steps (bonus track)
FOLLOWING THE SHADE - The ButterflyY Effect
(2009 - Autoprodotto)voto: 5/10
Arrivano dalla capitale i Following the Shade con il loro "The Butterfly Effect", che si muove in sonorità death core svedesi con inquietanti aperture al mosh, in pieno stile Bring Me The Orizon per intenderci, ed ad ambigue melodie
alla A Day To Remember. Dopo un intro carino, "Pieces of silver" apre le danze in modo fantastico, death core in pieno ispirato a violenza propria degli At the gates, con una prova fantastica dietro le pelli al pari solo della versatilità del frontman, il tutto impreziosito da cambi di tempo e cinghialate che rendono questo pezzo davvero bellissimo.
Se l’album fosse finito qui l’avrei promosso a pieni voti, ma ora iniziano le
Note dolenti….
Se" The Others" ancora tiene il ritmo death core da una parte, dall’altra fa intravedere il crollo qualitativo dei prossimi pezzi, la violenza dei riff lascia il posto ad approssimative melodie mosh emo core……, le accelerazioni
diventano sempre piu’ blande in "+1" ed "Fornication under the consent of the king" , la versalità di growl e screaming tanto apprezzata in "Pieces of Silver" lascia il posto a coretti e cantati in pulito buoni solo per le nuove
proposte di Sanremo, in "The wind is over" e soprattutto nella scandalosa "Three Steps" , l’unica costante qualitativa è rappresentata dalla grande prova dietro le pelli, purtroppo non impreziosita dalla registrazione, ma che rende "Why i bleed" e "Vengeance is mine" qualitativamente e stilisticamente apprezzabili.
Come tutte le band che si muovono nel genere death core, anche per i Following the Shade è difficile rimanere fedeli al genere oppure sperimentare vie qualitative senza passare per buffi fenomeni di costume musicale, di sicuro quando la band si esprime piu’ verso il death ha tutte le carte in regola e le qualità tecniche per sfornare ottimi pezzi ed esprimersi ad altissimi livelli, purtroppo quando si esprime su un sound piu’ idilliaco e gioviale
tipico del mosh emo, i risultati sono quantomeno ambigui. Tutto sta a capire cosa si vuole fare da grandi, se la band metal oppure i suonatori di ballate in falsetto.
Furia Hellcommander