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Tales for a Sweet Demise

TrackList
1. The Bitter Rise
2. Already Gone
3. Stuck (Just To See You Go)
4. Tie MySelf
5. New Flow Rising
6. The Wänkerss Got A War
7. Beyond The End Of The Line
8. The Sweet Demise
9. Tryin' To Be Like You
10. Epitaph For The Broken Men
THE WANKERSS - Tales for a Sweet Demise
(2010 - Jetglow Recordings)voto: 9/10
Prima di procedere con la recensione vorrei segnalare l'ottimo artwork che contradistingue questo primo lavoro ufficiale dei veneti The Wankerss, artwork che già fa capire che qui non si scherza, tutto è ben fatto, produzione compresa, e scusate se è poco! "Tales for a Sweet Demise" come dicevo è l'album d'esordio di questa band comunque attiva dal 2005 e autrice di un singolo e un demo che già avevano fatto parlare nell'ambiente. Ambiente non propriamente metal, ma comunque ai confini di un solido e roccioso hard rock venato di punk.
Si definiscono potenti e rabbiosi, e le loro canzoni parlano di storie di perdenti e della triste bellezza del fallimento contro la banalità del trionfo, bene, già siamo amici! Ora però mi sembra giusto iniziare a parlare del contenuto musicale, che si avvia con una breve intro per poi sfociare nella prima mazzata "Already Gone" trascinante, diretta, un muro sonoro impeccabile e ruffiano, come del resto la successiva "Stuck (Just To See You Go)" che mi porta tranquillamente a pensare ad una versione tricolore dei mitici Backyard Babies, punk hard rock sparato a mille!
Ritmi serrati, cori diretti, sound duro e allo stesso tempo danzereccio, veramente siamo su grandi livelli! Il quartetto sa il fatto suo, dal chitarrista GG Rock al cantante/chitarrista Lafayette, passando per la potente sezione ritmica formata da Memphiss alle drums e Syracuse Hewitt al basso non ci sono sbavature e il gioco di squadra si riflette sul prodotto! Ho sempre avuto un debole per queste sonorità, e quando trovo band italiane di valore cosi alto non posso che esserne felice. Più melodica "Tie Myself" non risulta però mai noiosa o scialba, i suoni son sempre potenti e i riff granitici e accattivanti, "New Flow Rising" vi farà di nuovo sobbalzare sulla sedia o ovunque voi la stiate ascoltando, grezza, imperiosa, brutale, vi viene sparata in faccia senza pudore, mi sto innamorando di questa band! A mio avviso, questo è un cd adattissimo per essere ascoltato a tutto volume, per farvi fare bella figura con gli amici che ancora ascoltano il rock obsoleto italiano dei soliti 3/4 nomi che ormai da 20 anni vi mollano la stessa canzone!
Freschezza ed energia ci vogliono, e i The Wankerss ne hanno da vendere, non c'è pausa e un riff virtuoso ma tagliente come una lama dà inizio a "The Wankerss got a War", provate a tradurre il significato del nome del gruppo, e vedrete che genere di guerra è la loro.. Fondamentalmente un altro brano ricco di potenza e rabbia con quel tratto melodico che la distingue dai soliti cloni delle band svedesi, qui c'è qualità e voglia di sbalordire, ora chiaramente non tutti la penseranno come me, ma io la vedo così e son certo che molti di coloro che leggendomi si avvicineranno all'ascolto di questo cd finiranno per pensarla come me! Se così non fosse pazienza, mica voglio fare il trascinatore di folle, a quello pensano i profeti del cazzo che popolano il nostro ambiente. Forse l'unica pecca è un pò il ripetere gli stilemi del proprio sound per tutto il cd, ma sbaglio o noi siamo spesso fans di band che con lo stesso riff campano da 40 anni? E allora che male c'è se uno stabilisce quale sia il proprio sound e ci costruisce sopra tutto l'album? Se poi anche i prossimi lavori non avranno qualche novità lo diremo e criticheremo come dovuto, ma adesso godiamone!
"The Sweet Demise" contraddice subito ciò che ho appena scritto, il suono si fa più pacato, riflessivo, quasi a darci un attimo di tregua, ogni tanto c'è uno scatto di rabbia, ma è la melodia a farla da padrona con la chitarra di GG Rock sugli scudi, ma ciò non abbassa certo il valore complessivo e infatti quasi a scusarsi del rallentamento "Tryin' to Be Like You" ci arriva di nuovo sparata in faccia introdotta da un riff maligno e graffiante. La chiusura è affidata a "Epitaph For Broken Men" e quale miglior epitaffio per lasciarci dentro la voglia pazza di ripartire dall'inizio del disco e iniziare a saltare per la stanza in preda ad un raptus di nome The Wankerss, si sicuramente li ritroverete nella mia top di fine anno. Grandi! Non oso pensare a cosa possano offrirci in futuro, ma la partenza è micidiale!
Klaus Petrovic