Piuttosto fulminea la carriera dei viterbesi Arsea, che appena due anni dopo essersi formati raggiungono l'importante traguardo della partecipazione al Metal Camp, sbaragliando centinaia di bands italiane concorrenti. Pochi mesi dopo questo famoso festival gli Arsea escono sul mercato con il loro primo ep. Le aspettative createsi erano ovviamente alte, e a questo "Dreaming a new World" spetta l'onere di non deluderle.
Partendo da una ricetta tipicamente metal e piuttosto thrashosa (si parla di thrash recente, ovviamente, non di quello in stile bay-area), la band strizza spesso l'occhio a soluzioni più alternative, o moderne che dir si voglia, senza comunque snaturare quella che rimane la propria sonorità di base.
Abbastanza carina la scelta di inserire canzoni cantate interamente in italiano: la title-track "Dreaming a new World" e la cupa “Incandescente”, la cui atmosfera proto-apocalittica è resa più inquietante proprio dalla cadenza conferita al ritmo dai vocaboli usati. Sembra quasi che il cantante si trovi ben più a suo agio a cantare una lingua poco "musicale" quale appunto la nostra piuttosto che l'inglese, ben più morbido; o forse, semplicemente, il tono duro dell'italiano si amalgama meglio con la musica proposta.
In ogni caso tutti i pezzi risultano piacevoli e convincenti, grazie anche alle ottime scelte melodiche di un chitarrista dotato di ottimo gusto per l'armonia (e questo è palese nei numerosi assoli presenti).
Se non cito altre song è perchè l'ep risulta nel complesso un'unità omogenea, godibile dall'inizio fino alla fine. Ottimo prodotto, assolutamente consigliato a chi apprezza la scena italiana in tutte le sue sfaccettature.

Francesco Salvatori