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Out of Your Brain

HOUSEBREAKING - Out of Your Brain
(2010 - Crash Promotion)voto: 8/10
La vita travagliata degli Housebreaking parte all'incirca nel lontano 1994, dopo travagliati cambi di line up, di stile musicale, dal surf/punk al rock italiano al death, alla scomparsa di un membro e svariati scioglimenti arrivano finalmente alla fine del 2010 alla pubblicazione del loro primo album: “Out of Your Brain” di cui parlerò in questa recensione.
Autoprodotto e distribuito dalla Crash Promotion si pone come una delle migliori produzioni di questo nuovo anno metal. Ora si dirà: o il buon Petrovic qualunque cosa recensisca gli pare buona, o il livello delle band italiane sta salendo a dismisura, non lo so ma vi assicuro che mi trovo di fronte un nuovo grande prodotto! La musica proposta dagli Housebreaking potremmo definirla un ibrido tra metal, deathcore, punk ecc, ma loro si autodefiniscono groovy metal e mi trovano concorde.
La partenza lancia in resta è affidata alla title track la quale ci presenta subito un grande vocalist in Marco Stanzione, ma è tutta la band a dimostrarsi coesa e profondamente valida, esercitando un muro sonoro spettacolare! Il cd è autoprodotto come dicevo all'inizio ma la qualità è altissima, il tutto registrato agli ormai mitici 16th Cellar Studio con la supervisione di Stefano “Eyeconoclast” Morabito, garanzia massima per ogni band che vi si trovi a lavorare. Come guest ai chorus in 3 brani troviamo anche Enrico Giannone (Buffalo Grillz, Undertakers) e scusate se è poco.
Dopo la trascinante “Clandestine” che un po' mi ricorda i Napalm Death più riflessivi, si torna a palla di cannone con “Saint's War” la quale viene dedicata a tutti i morti civili delle guerre di Iraq e Afghanistan, e diciamo anche che i testi ad opera del vocalist non sono certo vuoti o astratti, altro punto a favore della loro musica, rabbiosa e letale. Un impressionante sezione ritmica, Giulio Tiseo al basso e Gianni Marchelletta alla batteria, chitarre sempre graffianti, i solo affidati all'ex Alessandro Infurna senza nulla togliere ai 2 chitarristi Mariano Fontaine e Alfredo Tranchedone, un ensemble davvero granitico!
Dopo una devastante “Blessed Be” c'è la trascinante hardcore/punk “Odissey”, una vera fiammata con riff di chitarra e giri di basso potentissimi, stop and go e growling massacranti per uno dei brani più incisivi dell'intero album! Niente male neanche “Crash Attitude” dedicata alla Crash family e a chi pensa con la propria testa, mica poi tanti nel belpaese...
Siamo quasi ai confini tra il metalcore e lo stoner, a maggiore dimostrazione delle molteplici influenze raccolte all'interno di questo album. Album che non conosce pause, che non vi dà nessuna tregua, che vi “obbliga” a scuotere i capoccioni a ritmi serrati, come del resto è serratissima e molto rock'n'roll la splendida “Retro-Active”, direi che è una peculiarità questa degli Housebreaking di fondere così tanti generi senza mai scadere nel banale o nella “stupidità” musicale che invece sento sempre più spesso in tante band di oltrefrontiera. Più particolare risulta “Finally Ready (Hate and Dignity)” che è oltretutto il brano più lungo del lotto con i suoi quasi 7 minuti. Diciamo che è un riassunto di tutti gli stili musicali espressi con i precedenti brani, e si pone come una base per futuri lavori, mi piace troppo questo connubbio di generi, qui si potrebbe parlare di doom che abbraccia il deathcore, con spruzzate di rock/blues arpeggi black e schitarrate metal, che in certi passaggi (specie vocali) mi ricorda i nostri Ecnephias, veramente una grande song!
Il finale invece ci riporta al punk/hardcore thrashato molto Motorhead oriented con gusto e classe, e “Housebreaking” mi fa pensare definitivamente che siamo di fronte ad un'altra grande band italiana! Mi viene da ridire se penso che qualche mese fa mi sono appiccicato con uno speaker radiofonico che sosteneva che in Italia non ci sono band di valore, forse se abbandonasse la sua esterofilia e si mettesse ad ascoltare band come questa si pentirebbe di certe affermazioni! Buy or Die!
Klaus Petrovic