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Suffering and Passion

TrackList
01. Revenge
02. Past Shadows
03. Free Spirit
04. Emotions
05. Into My World
06. What We Were
07. Heaven's Below
08. Yellow Flowers
09. Crystal Tears
10. I Lost My Serenity
ARMONIGHT - Suffering and Passion
(2010 - Autoprodotto)voto: 5/10
Si passa alla prima vera song dell’album “Past Shadows” , non male fino al sec 15…quando entra una chitarra solista decisamente “out-of-tune”, che mi provoca il secondo colpo di sofferenza…il pezzo non è male ma consiglierei al chitarrista di rivedere un attimino la sua intonazione, dato che la cosa si ripete al min 1:41…la volontà’ di fare bene c’è…ma la chitarra è decisamente fuori stile….e fuori intonazione…sorry…io ho molto rispetto per tutti i colleghi musicisti, non è una critica distruttiva…ma un invito a limare le imperfezioni. C’è da dire che durante il “solo” finale la situazione è già leggermente migliorata. Il resto della band suona decisamente bene, anche se, la registrazione non gioca a loro favore, risultando poco definita ed un po’ spartana. La voce è intonata, piacevole ma un pizzico anonima. Salto subito alla traccia numero quattro (“Emotions”) che presenta una intro ed un riffing interessante, sicuramente la preferisco alle altre fino ad ora ascoltate; anche se il peso della band di Emy Lee si fa sentire di brutto.
Decisamente bella la successiva “Into My World” con un andamento simil progressive (avete presente certe songs dei Maiden???) trovo solo il tappeto di tastiere un tantino invadente, rispetto alla chitarra…un mixing migliore avrebbe reso il pezzo ancora più accattivante. Una sorta di inversione di tendenza si ha in “What We Were”, le tastiere creano un’atmosfera da film nella intro…bella davvero. Peccato per il resto del pezzo che mi sembra un tantino sempliciotto, nonostante un’ottima prova della singer. “Heaven’s Below” comincia con un venticello che vorrebbe essere una tempesta, ma risulta essere inutile e poco credibile…dato che quando inizia il pezzo l’atmosfera migliora decisamente, io lo leverei proprio. Effetti sonori a parte, questa è un’altra traccia interessante dell’album…un diamante un po’ grezzo…ma c’è…è presente. Un arpeggio clean di chitarra ci introduce a “Yellow Flowers”…e diciamolo, ho un debole per gli arpeggi sus…quindi promuovo questo pezzo che continua come ballata dark ispirata ed intensa, forse è il pezzo più bello del full leght. In “Crystal Tears” (nona traccia) fa capolino di nuovo il synth dell’inizio…il suono è decisamente migliorato nel frattempo (come se la band avesse acquistato maggiore sicurezza!), bellissimo il coro goth in sottofondo, un po’ meno il riffing ed il sound della tastiera principale. Chiude il disco un pezzo bello bello, peccato che il piano suoni un po’ “plin plin” ,se mi consentite il termine, le strings iniziali ricordano moltissimo quelle utilizzate dal grandissimo Jason Becker nella sua “Opus Pocus” (Album “Perpetual Burn”). Ancora una volta la registrazione non rende giustizia a questa band. In definitiva un F.L. che mi lascia l’amaro in bocca, non mi sento di bocciarlo, ma nemmeno di promuoverlo. Magari limando qualche carenza quà e là questo gruppo avrebbe sicuramente un impatto migliore e potrebbe offrirci un prodotto superiore a questo “Suffering And Passions”. Non mi resta che augurare loro buon lavoro e buona musica.
Luca Politanò