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Splendours From The Dark

TrackList
- Templeisen
- Aegis
- Noble Wolf
- Forest of Thoughts
- Ultima Thule
- At The Crystal Stairs Of Winter
- To Wield The Tempest's Hilt
- In The Garden Of The Wounded King
- Triumphant
- Ye Cloude Of Unknowing
- Spectres From The Sea
CROWN OF AUTUMN - Splendours From The Dark
(2011 - My Kingdom Music)voto: 8.5/10
Correva l'anno 1997 quando usci 'The Treasures Arcane', disco di debutto e al tempo stesso canto del cigno dei forse troppo frettolosamente dimenticati Crown Of Autumn. Non c'è da stupirsi, dunque, se la notizia di un ritorno della band- oltre tredici anni dopo- ha destato notevole scalpore all'interno della scena metal nostrana. Un ritorno doppio, concretizzatosi il 20 giugno con la pubblicazione ufficiale e contemporanea del medesimo 'The Treasures Arcane', opportunamente rivisitato (ma di questo parlerò in separata sede), e del nuovo di pacca 'Splendours From The Dark'.
Decisamente duro il compito a cui questo nuovo lavoro è chiamato: quando si torna dopo così tanto tempo le aspettative tendono ad essere altissime, e basta poco a scivolare dalla strada della recuperata notorietà al burrone del definitivo oblio.
Ed altrettanto difficile e delicato sarebbe il compito del recensore, date le conseguenze che potrebbe avere un giudizio troppo affrettato; per fortuna però i Crown Of Autumn ci tolgono ogni impiccio dando vita ad un prodotto che, senza troppi giri di parole, è semplicemente bello. Ad un orecchio già avvezzo alla difficile proposta della band basta infatti un ascolto o poco più per rendersi conto che questo nuovo lavoro è veramente interessante e coinvolgente, pieno zeppo di soluzioni in grado di stupire nella loro delicatezza.
Una delle prime cose che si notano è lo sviluppo di un discreto numero di soluzioni epicheggianti, favorito dall'inserimento in line-up del vocalist Gianluigi Girardi: la presenza di due voci (l'altra, quella sporca, è a cura del polistrumentista nonché mente della band Emanuele Rastelli) permette vari tipi di intarsi, e spesso si opta per un incastro tra un pulito molto potente ed un growl sempre delicato e raffinato. Strutture di questo tipo sono riscontrabili, per esempio, in 'Templeisen' (ottima opener) oppure nella veloce 'At The Crystal Stairs Of Winter'.
Sono anche presenti dei brani con voce femminile, peraltro diversi l'uno dall'altro: 'Aegis', pur assumendo connotazioni gothic nelle fasi più dolci e melodiche, si mantiene in generale fedele alla dualità tra un certo tipo di death atmosferico e mai violento ed un'impostazione più epic; 'Ultima Thule' è invece un lento d'altri tempi, rilassato e sognante.
Chi conosce poco o nulla i Crown Of Autumn potrebbe giudicare forzata la convivenza la convivenza di elementi piuttosto distinti tra loro; e invece la band riesce sempre a far sembrare il più naturale possibile l'esplosiva miscela che propone: persino i momenti più aggressivi, con vocione growl e doppia cassa incalzante (il drumming è a cura di Mattia Stancioiu) ben si amalgamano con le atmosfere, con le parti più melodiche e acustiche, con i riffs monolitici, con i cori epici ed altisonanti. Da questa ricetta escono pezzi come 'To Wield The Tempest's Hilt' o 'Triumphant', brani che sanno affascinare, stupire, piacere: niente è mai scontato o banale, né le melodie, né gli arpeggi, né le vocals; e tutto ciò si traduce in un forte impulso a riascoltare da capo l'intero lavoro, non appena si spengono nel silenzio le ultime note di 'Spectres From The Sea'.
Poco importa allora il paragone- che ho volutamente evitato- con 'The Treasures Arcane': quello che conta è che i Crown Of Autumn sono tornati con un lavoro che li ricolloca immediatamente ad altissimi livelli. Volente o nolente, qualsiasi sia la situazione di sviluppo del panorama musicale, la qualità è ancora in grado di fare la differenza...
Francesco Salvatori