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Knight Of The Word

CRAWLER - Knight Of The Word
(2011 - SG Records)voto: 7/10
Nostalgici del buon classic metal anni '80, ultimamente siete, anzi siamo (diciamolo!) in ottima compagnia! E allora ecco un altro di quei cd che non vi deluderà!
Già, perchè quello che ci propongono i Crawler è un roccioso, dannatamente tradizionale, heavy metal, di quelli che ti fanno chiedere “cosa sarebbe il mondo senza gli Iron Maiden?”... (che piacciano o meno, non si può negare che siano stati una pietra miliare a cui ancora tante band, giustamente, guardano come modello di ispirazione).
Occupiamoci quindi della band cremonese. Nati nel 2002 come cover band di classic heavy metal, i Crawler decidono di fare il salto di qualità (perchè di questo si tratta...) ed incidono così due EP, "Undeads" e "Burst", rispettivamente nel 2005 e nel 2008. Critiche molto positive ed esibizioni live di rilievo, come le date di supporto ad Haggard (al Rolling Stones di Milano) e a Pino Scotto, l'Halloween Metal Meeting (Belgio) e il Metal For Angels (Belgio), portano i Crawler a girare il videoclip "Masters of the Night" e successivamente alla collaborazione con Beau Hill per la produzione della title track “Knight Of The Word”.
Come già detto, questo è un album di rigoroso heavy metal, suonato con maestria e passione, una scorribanda metallica in onore degli anni d'oro del genere, in cui le suggestioni maideniane la fanno da padrone: dalla voce di Claudio Cesari, degna del miglior Dickinson, ai riff e agli assoli di chitarra, dai testi ai cori... Ed in effetti, se una critica può essere fatta alla band cremonese è forse quella di palesare in maniera fin troppo evidente queste influenze, ottenendo a tratti risultati un po' scontati, ma poco importa, visto il buon prodotto finale.
E di quanto sia valido questo lavoro, ce ne rendiamo conto subito con Crawler, track d'apertura: una vera marcia di battaglia, dai ritmi cadenzati e potenti, che non lascia scampo fino alla fine. In realtà tutti i brani sono ben congegnati, suonati alla perfezione e l'album nel complesso non ha alti o bassi particolari, risultando omogeneo e godibile dalla prima all'ultima track. Nota di merito per i due chitarristi Renato Fecit e Filippo Severgnini, che ci regalano momenti di indubbia classe, degni di band ben più blasonate. Come per esempio, l'assolo travolgente di “Burst”, perfetto per un brano “da palco” come questo, in cui cori e refrain ti costringono a cantare. Molto bella anche “Angels In Paradise”, con una vaga sfumatura prog sull'attacco: un brano leggermente più intimista, ma sempre molto potente nel crescendo musicale di emozioni ben interpretate dall'ottimo Cesari. Altro grande brano è sicuramente l'inarrestabile “Masters Of The Night”, una corsa metallica che lascia senza fiato. E ancora “The King Will Come”, il cui unico difetto è quello di essere un po' prolissa nei suoi 8 minuti di lunghezza, ma che vale la pena ascoltare. Due parole a parte merita “Knight Of The Word”: ispirata al romanzo di Terry Brooks, “Il cavaliere del verbo”, è a mio parere il brano migliore in assoluto, una cavalcata metal dalle sfumature power, un concentrato di emozioni e potenza che riporta alla mente i migliori Maiden con qualche spruzzata stile Helloween. Ottima scelta come title track, in questo debut album che la dice lunga sulle capacità dei Crawler. Certo, qualcosa da rivedere resta, ma sono dettagli messi a confronto con quelle che sono le promesse che la band cremonese è in grado di mantenere: intanto come assaggio non c'è male!
Luy C.