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Damned Love

THE SADE - Damned Love
(2011 - Go Down Records)voto: 8/10
Dopo il discreto EP autoprodotto del 2009, scaricabile gratuitamente, i veneti The Sade rilasciano il loro album di debutto, a suggello dei primi tre anni di attività. Damned Love contiene 13 tracce a base di un hard/garage/punk and roll ad alto tasso energetico, come ben si conviene a un trio.
Lo strumentale introduttivo "Sadism" graffia con le sue ritmiche battenti e i suoi wah-wah, la seguente "Run for Me My Darling" emana uno street/punk rock che rimanda a primi Guns 'n Roses o L.A. Guns, mentre la grintosa ma accattivante "Live You Again" pare una miscela tra Kiss, Ramones e MC5. Ottima la voce del chitarrista Andrew Pozzy, che suona anche negli OJM, recensiti di recente (v. qui).
I ritmi, dettati dall'affiatato duo Mark Kimberly-Matt Zoombie, si fanno più groovy in "Deaf Love", la cui atmosfera è cupa e psichedelica; belli gli interventi pianistici e il cantato di Pozzy, che cita tanto Iggy Pop quanto Glen Danzig. Il rock and roll incontra il blues nella acida "Dead Man’s Bones (The Dead Man Blues)", che ci trasporta idealmente nelle paludi del Mississippi o della Louisiana; immancabile l'armonica! Le rutilanti "Borderline", "Dream On" e "New Fetish Revolution" (quest'ultima in bilico tra rawk 'n' roll di provenienza svedese e stilemi motörheadiani) filano via che è un piacere, mentre "Love Lies" coniuga l'energia tipica del rock 'n' roll con partiture in stile ballata elettrica.
Verso la conclusione del disco, "Nice Trash" è un ottimo esempio di organ stoner rock, in cui i Fu Manchu sembrano fare una jam con Jon Lord all'Hammond! In ultimo, ecco la lunga e spiazzante "Alcoholizer", strumentale dominato da riff pesantissimi e slabbrati, per una resa sludge/doom niente male. A un genere come questo non si può chiedere la massima originalità, e infatti The Sade non sono qui per stupirci con "effetti speciali", bensì per trascinarci in una full immersion nel rock duro e puro, genuino, viscerale. Della serie: "It's only rock and roll but I like it"!
Costantino Andruzzi