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Teumman pt.1

TrackList
- Overture
- Battlefield
- The Fall
- Hell
- Damned
- Oath
- New Life
- Arrival
- The Palace
- Drop Of Rain
- Scared
- Doubt
- Regret
DARK AGES - Teumman pt.1
(2011 - Emmeciesse Music Publshing/ Hot Steel Records)voto: 7.5/10
La storia dei Dark Ages poggia le proprie radici abbastanza indietro negli anni, tanto che per trovare il disco di debutto della band bisogna risalire fino al 1991, anno in cui venne pubblicato 'Saturnalia'; da allora subentrarono vari problemi di line-up concretizzatisi in una vera e propria rivoluzione della formazione. Trovata finalmente la stabilità, i Dark Ages hanno potuto tornare al lavoro e dare vita a 'Teumann', un ambizioso progetto a metà tra il concept e l'opera rock di cui mi appresto a recensire il primo episodio.
A sottolineare la natura di questo lavoro, alcuni brani non sono altro che dei ponti di collegamento, degli intermezzi strumentali volti a dare continuità al risultato finale. Difficile è, comunque, categorizzare l'attuale proposta della band dato l'elevato numero di elementi che vanno a fondersi per raccontarci la storia del guerriero Teumann. A dispetto dell'attacco di 'Battlefield', in piena tradizione power metal, i Dark Ages dimostrano di sapersi ben muovere fra generi differenti, piegando sempre la musica alle proprie esigenze narrative. Ecco allora che si passa dalla melodiosa e dolce vena rock di 'Drop Of Rain', un lento sempre intenso, alla rocciosa potenza metallica di brani come 'Regret' (un ottimo climax con finale in sospeso, quasi a voler lasciare le cose in sospeso nell'attesa del prossimo episodio) o la spigolosa 'Arrival'. Superfluo, poi, citare il tocco progressive che fa da maestro nel dettare le elaborate architetture.
Due sono le cose che meritano a mio avviso particolare attenzione. La prima è il sapiente utilizzo delle tastiere, sempre in evidenza quando si richiede loro di riempire gli spazi a suon di melodie o ancora di atmosfere evocative, e mai troppo invadenti quando la situazione impone che il ruolo principale sia affidato ad altri strumenti. La seconda è la tipologia di voce: il cantante ha un timbro potente ed incisivo, ma poco duttile, e credo che in alcuni momenti pieni di epicità sarebbe stata magari più indicata un'ugola più calda e maestosa.
Quest'ultimo dettaglio- perché di un dettaglio si tratta- non va comunque ad inficiare la buona riuscita di quello che è un lavoro ben architettato e sviluppato, tanto maestoso nella sua ambizione quanto corposo nella sua proposta. Forse chi non è abituatissimo a concept di questo tipo potrà lamentare un certo livello di prolissità, ma talvolta il raggiungimento del proprio obiettivo richiede anche delle scelte meno popolari. Insomma, questo 'Teumann pt.1' non tarderà a cancellare il lungo silenzio trascorso dal disco precedente e a rilanciare prepotentemente sulla scena il nome dei Dark Ages. Per palati fini, ma non solo...
Francesco Salvatori