Esordio autoprodotto per Buena Madera, giovane trio padovano artefice di un metal "progressivo" e "post", tanto per usare due etichette molto di moda, sebbene non sempre chiarissime. Non capisco tuttavia perché i nostri, nella loro biografia, si autodefiniscano «gruppo stoner-metal», stile musicale di cui non mi pare sia riscontrabile alcuna traccia all'interno di questo EP omonimo... I brani proposti sono quattro, prodotti e registrati in maniera accettabile. Si passa dall'urgenza ritmica e dal fragore chitarristico - il finale però è aperto alla melodia - di "Rasa", sulla scia dei Mastodon, senz'altro i referenti principali della banda veneta, al dinamismo di "Vega", che alterna cantato gutturale e pulito, parti veloci e stacchi rallentati, e cita una filastrocca di Lewis Carroll, scrittore inglese autore del celeberrimo Alice nel paese delle meraviglie. "Mast", tra Mastodon e Tool, punta tutto sui cambi di tempo e, pur nella sua brevità, risulta il pezzo più progressivo, anche in prospettiva futura; non dissimile "Cata", lo strumentale conclusivo. Le idee ci sono, anche se sono ancora un po' acerbe e necessitano di una messa a fuoco più calibrata, d'altronde il genere dei Buena Madera non è né facile né banale e i ragazzi sono molto giovani. Un inizio comunque incoraggiante.

Costantino Andruzzi