Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Face the Real

KEROSENE - Face the Real
(2011 - Lost Sound/Self)voto: 7/10
Provenienti dall'Umbria, terra che ultimamente ci propone tantissime band e quasi tutte di valore, i Kerosene arrivano con "Face the Real" al loro secondo album dopo l'omonimo cd del 2008. Rinnovata la formazione e rinfrescato il sound i quattro ragazzi ternani ci provano con un alternative metal che tutto dice e tutto smentisce. Giusto per fare un paio di nomi direi che qui si può trovare qualcosa degli Alter Bridge come molta chitarra alla Zakk Wylde, il tutto verniciato di hard rock vecchia maniera. Insomma nuovo e vecchio vanno ad amalgamarsi per un trip di musica incendiaria come il nome della band fa presagire. Dopo la title track, che è una intro e nulla più, si parte con "Get Out of My Way" che suona molto hard rock, oserei dire che mi ricorda i Whitesnake di "1987", ovviamente rimodernati, mentre "Euthanasia" ha un suono molto più metallico e moderno. "A New Day" ha quei riffoni alla Zakk Wylde, e faccio i complimenti al chitarrista Elvys Damiano, riffoni che prendono il sopravvento con la seguente "My Obsession" (scelta anche come singolo radiofonico) che coniuga un sound più duro a metà tra Black Label Society e Velvet Revolver, che accende le micce all'energia sempre scoppiettante dei Kerosene. Ottima la prova dietro le pelli del nuovo batterista Rodolfo Ridolfi ex Subliminal Crusher, ma tutta la band sembra essere su buone qualità, un minimo di incertezza sul cantante Alessio Vigo dalla voce particolare e forse un pò sottotono a livello produzione rispetto agli strumenti. Produzione che comunque è curatissima, a riprova il deflagrante inizio di "In Chains" autentica bomba ad orologieria, in cui lodo il bassista Marco Billy Vitantoni. Le mitragliate rock proposte da questo brano fanno da preludio al momento più tenue dell'album "My Friend" che potremmo definire una bellissima ballata elettrica, in quanto si rallenta un pò il sound fin qui proposto, ma lo si fa sempre con una bella dose di adrenalina e un grandissimo solo. Nel complesso dei brani proposti magari manca quello più trascinante, diciamo che è un disco semplice ma non di facile ascolto, certo è l'ennesima dimostrazione (se ancora ce ne fosse bisogno..) di come si possa e debba fare rock in Italia. Prendete "Betray Yourself" o "Something to Believe In" e paragonatele ad un qualsiasi brano che tv e radio vi spacciano come rock e capirete una volta per tutte la differenza. Questo è rock, l'altro è merda. "Without Rules" inizia acustica e poi esplode con un giro di guitar che avvolge e si fa prendere dal ritmo dettato da basso e batteria, non abbiamo davanti a noi i nuovi big del rock italiano, ma onestamente fanno il loro sporco lavoro cercando di farsi piacere a chi di musica ne capisce, e dalle notizie che ho i loro live sono molto apprezzati e seguiti. L'album si chiude con "Your Time As Come" che ben poco aggiunge a quanto detto fin qui. La conclusione è che i Kerosene meritano una buona posizione nella giungla di band italiane, in attesa che il futuro ci riservi un album ancora più maturo di questo, le premesse ci son tutte!
Klaus Petrovic