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When The Moon Dreams

CAELESTIS - When The Moon Dreams
(2011 - Autoproduzione)voto: 6.5/10
Lo scheletro di Caelestis (nato attorno alla metà del passato 2010) ha le fattezze d’avorio ed ebano del pianoforte e delle tastiere, veri cardini attorno ai quali Cappiello intesse melodie e ritmi, alternando passaggi puliti e malinconici a sezioni più movimentate, caratterizzate da un sound dominato dai pattern delle drum machine e dalla distorsione (ad esempio "Artificial Ghost" e "State Of Mind"). In questo caso il particolare impasto sonoro che emerge dalle casse non è dato dalle chitarre, ma sempre dal piano, che viene distorto, risultando molto peculiare all’ascolto, piuttosto algido e distante, come la luna protagonista del titolo.
Per tutta la durata di “When The Moon Dreams” l’autore fa largo uso di effettistica, come riverberi, delay, flanger, caratterizzando partiture melodiche semplici e immediate ("Cold Parenthesis", "Afterrain") ampliandone considerevolmente la portata emozionale, senza appesantirle eccessivamente.
Trattandosi di un lavoro strumentale, una grandissima parte dell’attenzione è ovviamente catturata dalla scelta dei suoni, le cui tonalità e bilanciamenti sono sempre in primo piano. Sotto questo punto di vista alcune scelte, soprattutto riguardo batteria e percussioni, risultano meno riuscite e curate, principalmente per una certa mancanza di dinamica e profondità.
A parte qualche sbavatura e incertezza il lavoro di Cataldo Cappiello risulta interessante, fluido e piacevole, con dei considerevoli margini di sviluppo e miglioramento, che fanno ben sperare per il futuro del progetto Caelestis. Alekos