Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Hard, Loud and Alcoholic

TrackList
1.Live Wilde
2.Soap Maker Woman
3.Beggars on the Higway
4.Leave Me Alone
5.Next Door Girl
BEGGARS ON HIGHWAY - Hard, Loud and Alcoholic
(2012 - Autoprodotto)voto: 7/10
I Beggars On Highway (Mendicanti di strada), già dal nome si presentano da subito come un gruppo genuino e senza pretese, in pieno stile Rock N’ Roll quello della vecchia scuola anni ’70-‘80. Non spendo molte parole sulla bio della band perché preferisco concentrarmi sul materiale propostomi. La band nasce a Parma nel 2010 grazie alla volontà di Alessandro Angella (voce) e Mattia Malvisi (chitarra solista) che, dopo alcune vicissitudini e divergenze musicali, si son delineati stabilmente nell’agosto 2011 in quella che è la formazione attuale con 5 componenti belli serrati.
Ad aprire l’ Ep, senza troppe infiorettature c’è "Live Wilde". Il pezzo è semplice e fruibile con un classico ritornello “Live Wild” in coro con seguenti risposte in stile Hard Rock. Dopo il secondo ritornello si inserisce un solo di buon gusto, con un tocco di blues hard rock che non si sente più tanto spesso nelle band moderne e soprattutto in quelle underground.
A continuare vi è “Soap Maker Woman” che non delude e rimane in linea con lo stile annunciato dalla band. Come traccia mi piace più della precedente, è viva, tirata e con quella punta di punk, che non guasta mai. Qui emerge forte chiara e limpida l’influenza degli AC/DC, soprattutto nel ruolo svolto dalla chitarra ritmica che a mio parere risulta, purtroppo, penalizzata dal mixaggio. Dopo queste due prime track mi viene da intuire che questa band, è una di quelle che il 100% lo da in sede LIVE.
“Beggars on the Highway” è la terza traccia, la band opta per una soluzione sul ritornello che mi ricorda i vecchi e cari Faster Pussycat (soprattutto nella voce). L’assolo qui non lascia spazio alla melodia ma si preoccupa di dare benzina al pezzo, tenendolo su un ritmo decisamente elevato per poi ripartire con l’ultimo ritornello e chiudere in breve la canzone! Come anticipato, niente fronzoli, la musica proposta è semplice e per chi ha voglia di suonare o divertirsi.
Eccoci al pezzo che mi è piaciuto di più, “Leave me alone”, il riff è ingrifante, e da subito fa venir voglia di pogare. Il pezzo è strutturato in modo leggermente differente dai precedenti, in quanto il ritornello proposto è più un pre-ritornello che fa spazio al riff iniziale che è praticamente il tormentone di tutta la canzone. L’assolo è diviso omogeneamente tra i 2 chitarristi, entrambi emergono come incisivi e legano musicalmente col brano. Il pezzo mi è piaciuto soprattutto perché da l’idea di qualcuno che vuole essere lasciato in pace, della serie “Leave me alone” (Lasciami in pace), ma soprattutto “Non rompermi i c…”
A chiudere l’EP c’è “Next door girl”, anche qui si sentono le classiche influenze Hard Rock anni ’70 e primi ’80. Il pezzo purtroppo rimane un po’ sotto le aspettative dell’ascoltatore in quanto non coinvolge appieno. Direi che sembra un po’ buttato là e inconcluso e questo è un peccato perché c’è un bell’assolo (personalmente ritengo che a livello sonoro sia quello uscito meglio).
Chiudo dicendo che questo EP è semplice e senza pretese, la prova è buona ma ampiamente migliorabile, soprattutto nella sezione ritmica che avrebbe bisogno di un po’ più di groove. A mio parere parte del problema deriva anche dall’esperienza in studio, come ho già detto e ribadisco, questa è la classica band che rende molto di più in sede LIVE.
L'Ep che viene solo 5 euro, è vivamente consigliabile agli amanti dell’Hard Rock grezzo (MotorHead, AC/DC e direi anche i primi Motley Crue). Di conseguenza se volete supportare questo genere musicale, vi consiglio di acquistarlo ma soprattutto andare a vedere questi ragazzi dal vivo, perché ne vale la pena.
Paolo Prosil