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Waiting For Death Alive

RAGING AGE - Waiting For Death Alive
(2012 - Autoprodotto)voto: 7.5/10
Un artwork a metà tra i Dissection e i Children Of Bodom ci introduce l'ascolto dell'ep di debutto dei siculi Raging Age, band che – guarda caso – si riconduce proprio ai maestri del death melodico di stampo svedese.
Il primissimo ascolto di 'Waiting For Death Alive' mi ha subito regalato due piacevoli sorprese. La prima è che i principali riferimenti non sono i soliti act strafamosi e iper-commerciali (scordatevi, tanto per cominciare, un'impostazione swedecore) bensì delle band che definirei più “raffinate”: in primis, complice anche la tipologia di voce, ho pensato ai Black Horizons, immediatamente seguiti dai nomi di cui essi stessi sono prepotentemente debitori (Unanimated e certe cose dei Dissection su tutti). Fin dai primi secondi di 'Die For My Greed' le citazioni si sprecano, sia a livello di architetture che di riffing.
La seconda sorpresa, davvero gradevole devo dire, è che nonostante i Raging Age suonino assieme da meno di un anno 'Waiting For Death Alive' ci presenta una band padrona dei propri mezzi e decisamente matura a livello di songwriting, tanto che tutti i pezzi si mantengono su ottimi livelli di intensità senza il minimo calo. Difficile, a questi punti, citare un brano piuttosto che un altro quando è la ricetta di fondo a essere vincente; se proprio devo sbilanciarmi, il top viene toccato in 'Forged By Sorrow', cristallina nel riffing e nei passaggi, avvincente nelle vocals che si stagliano su un rabbioso tappeto di doppia cassa.
Azzeccatissima poi, anche se forse involontariamente, la tipologia di produzione: ben lungi da suoni iper-chirurgici che alla fine risultano tutt'altro che genuini, riesce al contempo a conferire un'aura glaciale ai pezzi e ad offrire una buona visibilità a ciascuno strumento, tanto che anche il basso (solitamente il primo a scomparire) fa sentire il proprio peso in 'Branches Of Slot' e soprattutto 'Marthyr'.
Se avete letto qualche altra mia recensione dovreste sapere che con demo ed ep tendo a non sbilanciarmi troppo nelle valutazioni; beh, se questa volta lo faccio ci sarà un motivo. E il motivo è che 'Waiting For Death Alive' riesce a tornare indietro nel tempo di una quindicina di anni, quando il death melodico muoveva i primi passi, e a far illudere che tutto sia rimasto come allora. I miei complimenti ai Raging Age, sperando di poter ascoltare in futuro un nuovo lavoro all'altezza di questo debutto.
Francesco Salvatori