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Suspension

TrackList
1. Suspension
2. Pointbreak
3. Introspective
4. Cyborg
5.Secrets
6.Relentless
7. Paradox
FRANCESCO FARERI - Suspension
(2012 - Last Debate Records)voto: 6.5/10
"Suspension" è il titolo dell'album in questione, album già uscito nel lontano 2001 e adesso riproposto dalla Last Debate Records completamente riarrangiato e risuonato del chitarrista Francesco Fareri, grande esperto dello strumento a sette corde e della tecnica dello shredding, il quale sembra veramente in sospensione.
Anche se sono molto propenso alla classica struttura musicale delle canzoni, bisogna ammettere che l'Autore in questione non solo fa sfoggio di grande tecnica ma anche di melodia.
Da Millenni si parla e si discute sul fatto di quanto la tecnica sia importante sul sentimento e sulla composizione, ognuno ha i suoi pensieri e le sue infinite teorie; non è detto comunque che chi ha dedicato molto tempo allo studio della propria arma musicale non sappia farsi capire .
In quest'ultimo elemento probabilmente Fareri credo che debba cercare di farsi capire meglio, ma c'è tutto il tempo possibile per questo, la musica non è solo tecnica ma anche concetto come non è solo concetto e anche tecnica .
Musicalmente l'album è una buona sorpresa; infatti tralasciando la chitarra vorrei mettere in evidenza come i suoni di tastiera (che vedono ospite come guest del tastierista dei Firewind Bob Katsionis) siano complementari agli altri strumenti e la batteria di una precisione precisa battuta per battuta .
Tutto ciò potete sentire specialmente nella seconda traccia "Pointbreak" dove addirittura percepisco (per pochi secondi) suoni di tastiera che devono abbastanza all'hammond, comunque in generale si tratta di sonorità moderne che traggono origine dal metal progressivo e tecnico di alcune band americane .
La quinta e la sesta traccia ("Relentless" non presente nella prima originale uscita) confermano quello che è stato appena detto; la prima inizia con tastiera synth (che mi ricorda un po' alcune cose dei Rainbow ma piu' moderne) ed effetti elettronici che cercano di inserirsi in pesanti riff di chitarra mentre la seconda si afferma in trame di chitarra pulita e in legati che molto ricordano la scuola Ritchie Blackmore e della musica classica .
Musicalmente l'unica cosa che si può fare, è prendere atto delle grandi capacità del chitarrista che a volte probabilmente si perde nelle stesse, che invece potrebbe sfruttare per qualcosa di meno frenetico e più riflessivo .
Naturalmente se non siete amanti del genere o del chitarrismo esagerato, sò di certo che potrebbe non interessarvi ma una ascoltata la merita perchè ci dimostra una volta in più che in Italia abbiamo un sacco di musicisti veramente validi, bisogna dare una possibilità a questi artisti. Aspetto naturalmente un suo prossimo progetto.
Domenico Stargazer