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Cigarette Break

HEAVY HOUSE - Cigarette Break
(2010 - Autoprodotto)voto: 6.5/10
Storie di musicisti, vite che s'intrecciano, prove in studio, split e ricongiungimenti...
Heavy House.
Inizialmente tutto cominciò nel lontano 1999 sotto il monicker "Endorphina". Dopo una serie di vicissitudini arriviamo nel 2008 e, assestata la Line Up, vengono fondati gli Heavy House.
Se agli esordi le influenze erano di stampo ottantiano (Aerosmith, Bon Jovi, Guns&Roses), ora abbiamo in mano un gruppo dalle sonorità decisamente più moderne. Post Grunge oppure metal-rock americano (Nickelback, Creed).
Disco autoprodotto ma registrato da Mattia Stancioiu (ex batterista dei Labyrinth) presso gli Elnor Studio di Novate Milanese.
Questo lavoro, intitolato "Cigarette Break", è la prima release ufficiale. Sicuramente un banco di prova per dei musicisti attivi da diversi anni e che hanno voglia di portare in giro la loro musica suonata con cuore e cervello.
E' un disco semplice, diretto. L'intento dei HH è quello di sparare fuori piacevoli canzoni Rock, basate su un ottimo songwriting. Se è vero che le influenze sopracitate facciano capolino qua e là durante l'ascolto, c'è da dire che i ragazzi riescono a metterci del loro per dare vita a capitoli ispirati ed interessanti.
Se devo trovare un paio di aggettivi per descrivere questo disco potrei dire: sincero, sanguigno.
Sin dall'opener "The Game", nel quale troviamo melodie intriganti e parti vocali grintose e avvolgenti, per poi proseguire con la successiva "Try Again" (anch'essa con un bel tiro), riusciamo già a scorgere la validità del combo nel saper comporre musica di qualità.
Si respira con " Livin' Without You" (leggermente Mainstream ma valida), profumo di Seattle con la grungettosa (passatemi il termine!) "My Last Dream" ed echi Hard Rock nell'ottima "I Want To Live I Want To Die".
Potenza e melodia in "I Got You" per poi proseguire con la ballad "Picture Of You", dove a farla da padrone sono gli arpeggi di chitarra ed una leggera venatura blues che permea il ritornello.
Chiude il tutto "Hurricane", brano sostenuto, decisamente Hard Rock, con delle parti chitarristiche che offrono spunti da ascoltare con piacere.
A livello tecnico posso dire che i Nostri ci sanno fare. Buona la sezione ritmica composta da Alessandro Bellini (drums&percussion) e Stefano Viti (bass). Riff di grande impatto fuoriescono dalle chitarre di Edoardo Cristina e Davide Garra. Quest'ultimo si occupa delle parti vocali e, per tutta la durata del cd, ci accompagnerà con il suo timbro caldo e grintoso, con un gusto piacevole nella sperimentazione e nella interpretazione delle Lyrics. In alcuni punti ci ricorda Chad Kroeger dei Nickelback o Eddie Vedder dei Pearl Jam.
E' un esordio valido quello degli Heavy House. Le potenzialità ci sono e l'hanno dimostrato con questo lavoro. Sicuramente un disco consigliato a chi ama questo genere e a chi apprezza la buona musica. Che sia l'inizio di un qualcosa di importante? Speriamo di si, perchè se lo meriterebbero.
In attesa di vedere cosa ci proporranno in futuro, godiamoci questo disco.
Daniele Orlandi



