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LP-EP 2003

TrackList
1. Life
2. Man
3. Woman
4. Animalspact
5. Transformation
6. Life
7. Transformation
MISANTROPUS - LP-EP 2003
(2012 - Doomymood Records)voto: 6.5/10
I Misantropus sono una band doom-metal formatasi in quel di Latina nell’ormai lontano 1998, grazie alla caparbietà e alla passione dei fratelli Sanniti. I due ragazzi, appassionati della scena a tinte dark italiana, cercarono di emulare ed attingere dai mostri sacri del doom di casa nostra (Paul Chain, Violet Theatre, Requiem, The Black), le coordinate del genere.
Tuttavia, i Nostri eseguono da fin dagli albori della loro attività, le loro composizioni in sezione essenzialmente strumentale, operazione artistica che sembra essere completamente originale. Difatti, i Misantropus sono stati i primi ad aver inciso un’opera doom completamente strumentale, cioè, totalmente scevra di parti cantate.
Durante l’arco di un quindicennio la band ha prodotto materiale inedito con periodicità piuttosto dilatata, causa problemi di formazione e complice un mancato supporto da parte di una seria etichetta. Solo oggi arriva, grazie all’operato della Doomymood Records, etichetta specializzata nel settore, un nuovo CD comprendente cinque composizioni inedite, con l’aggiunta di due brani estratti dall’Ep del 2003. L’album da il suo inizio con “Life”, un semplicistico brano hard-rock, quadrato e senza fronzoli, che solo nel finale ritorna alle matrici doom della band. “Man”, è una composizione sorretta in quasi tutto il suo percorso da rif di sabbathiana memoria, impreziosita nella parte centrale da una timida cavalcata.
“Woman”, è un brano hard-doom senz’altro più energetico, che alterna parti dal ritmo sostenuto a fraseggi medio-tempo tipici del doom. “Animalspact”, è un tipico brano doom-metal dal tempo greve ed ossessivo, caratterizzato dalla notevole tecnica esecutiva, dati i continui e ripetitivi sincronismi strumentali. “Transformation”, è un componimento in continua evoluzione, caratterizzato da un inciso mediano al brano, acido e sperimentale, come se le impressioni psichedeliche anni Sessanta si tuffassero nel lento e opaco incedere del doom.
Le due tracce finali “Life” e “Transformation”, già parte dell’EP realizzato nel 2003, differiscono dall’album su criticato, poiché vedono l’interessante partecipazione della cantante Francesca Luce, qui alle prese con affascinati vocalizzi in stile fonetico. Francesca è stata capace di donare quel valore aggiunto in termini di fluidità, originalità e pathos, che ne descrive un’aurea davvero accattivante, aurea che nel resto dell’opera il più delle volte latita. Sono questi ultimi due brani a mostrarci le potenzialità artistiche della gruppo, che considero qui a pieno regime. Difatti, la sensazione che se ne riceve, gustando in toto l’opera, è senz’altro la consapevolezza di ascoltare un lavoro ben fatto, ma che manca di un qualcosa che ancora sfugge e che non completa la cifra stilistica dei Nostri.
Nicola Pace