Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Mistress Fear
DUNKELROT - Mistress Fear
(2012 - Autoprodotto)voto: 6.5/10
Le riot girl son tornate? Non propriamente, certo è che il quintetto tutto al femminile, milanese, delle Dunkelrot ama spaziare in un ibrido musicale che incrocia il metal con lo stoner e l'alternative, per un risultato a tratti convincente.
Formatesi poco più di due anni fa arrivano nell'aprile del 2012 a questo primo Ep. Non facile da assimilare a dire il vero se cercate suoni troppo vicini al metal classico o al thrash, prova ne è l'iniziale "Choke" macedonia di suoni distorti con cambi di tempo e rabbia tipica delle "riot girls", nella quale si evidenzia subito però la qualità indiscussa delle musiciste in questione, non semplici martoriatrici dei propri strumenti. Il brano come dicevo ha svariati cambi di tempo e strutturalmente offre molte soluzioni rendendolo di non facile assimilazione, ma non per questo da sottovalutare.
In "Mistress Fear" invece i suoni che all'inizio sembrano presagire qualcosa di melodico di improvviso si incattiviscono grazie anche alla voce di Giulia autentica mattatrice dell'Ep, la quale guida la band attraverso un contorto percorso sonoro che andrebbe sviluppato magari in modo migliore, ma al maturità compositiva si raggiunge attraverso il tempo, e la band è giovane da questo punto di vista e può solo migliorare! Interessanti le parti chitarristiche eseguite da Chiara ed Elena con precisione e tecnica.
Più scatenata (con ancora Giulia a dettare i tempi) sembra essere "Wake Up", song non brillantissima che sembra vivere di luce riflessa ma che si fa comunque apprezzare per la sua parte al limite della psichedelia. Molto buie (sarà il nome) le sonorità della song accese solo da brevi interludi di rabbia.
Si chiude con "Wise Men" che invece si avvicina ai suoni anni 90 delle band femminili tipo L7 od Hole, venate di punk e rabbia post adolescenziale con coro diretto e incisivo al massimo. Buona nel complesso anche la prova della bassista Sonia e della batterista Lorenza, in special modo in questa song al limite del tribale.
Tirando le conclusioni le Dunkelrot sono un'interessante act che ha bisogno di maturare magari intensificando l'attività live, e migliorando la parte compositiva, per adesso promosse senza problemi in attesa di sviluppi ancor più coinvolgenti.
Klaus Petrovic