Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
The Unexpected Move

HERETIC'S DREAM - The Unexpected Move
(2012 - Videoradio Edizioni Musicali)voto: 7/10
Buon esordio per questo combo dalle origini tutte italiane, ma dagli sviluppi e dalle aspirazioni decisamente internazionali.
Gli Heretic's Dream muovono infatti i primi passi nel 2010, quando il chitarrista Andrej Surace e la cantante Francesca Di Ventura decidono di trasferirsi nel Regno Unito. Dopo alcuni assestamenti a livello di line up, la band matura uno stile piuttosto personale e articolato, un'originale miscela dei vari background dei componenti, soprattutto di quelli dei due fondatori: metal e prog per Andrej, pop e gothic per Francesca. Il risultato è un sound raffinato ma di facile presa: nonostante il genere proposto non sia esattamente tra i miei preferiti, “The Unexpected Move” si lascia infatti apprezzare per l'originalità delle linee melodiche e per gli spunti di buona musica offerti. Un album che si muove tra pop e prog in maniera agile, dal tocco leggero ma incisivo. senza i fronzoli virtuosistici tipici del prog, ma con tutto quanto di meglio offre il genere in questione, a livello creativo e compositivo. Quella che non convince del tutto è però la performance della cantante, che tende ad appiattire e uniformare i vari pezzi dell'album. Pur sfoggiando una bellissima voce, ci offre infatti un'interpretazione priva di colore e grinta, spesso incline a toni lamentosi e melensi che poco mi affascinano, forse di moda con i primi Evanescence, ma che ormai lasciano davvero il tempo che trovano. Peccato, perchè le possibilità per offrire qualcosa di meglio e di diverso ci sono davvero tutte.
Tra i momenti migliori del cd sicuramente la struggente “She Said”, la cui atmosfera ben si sposa invece con l'interpretazione nostalgica della cantante (che una tantum ci può anche stare, oltre rischia di appensantire l'ascolto). Decisamente più grintosa ma altrettanto valida “A Kiss From The Sun”, brano in cui prende il sopravvento il lato prog degli Eretici, con linee melodiche che molto devono a mostri sacri come Dream Theater. Più leggera la seguente “Golden Cage”, della quale colpisce il riffing incisivo ma soprattutto il refrain dalla facile assimilazione. Da citare ancora la strumentale “Hollow”, con una raffinata introduzione di flauto, nonchè la precedente “A Question Of Coincidences”, perfetta simbiosi tra l'anima prog e quella più leggera goth – pop degli Eretici.
Nel complesso comunque tutti i brani si dimostrano orecchiabili al punto giusto, rendendo agevole l'ascolto, nonostante la già citata monotonia di fondo delle linee vocali.
Gli Heretic's Dream dimostrano quindi da subito di aver stoffa da vendere: originalità compositiva, qualità tecniche e una buona dose di coraggio nel miscelare i vari ingredienti secondo la loro personalissima ricetta. Tutte doti non da poco e da non trascurare e alle quali andrebbe abbinata solamente una maggior versatilità a livello di linee vocali per poter ottenere risultati in grado di raggiungere un pubblico anche vasto.
Luy C.