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Addicted To Decadence

TrackList
01. Addicted To Decadence
02. Welcome To My Nightmare
03. Damned Scratch
04. Into My Blood
05. My Own Demise
06. Eternal Demon
07. Poison White
08. From Lust Till Death
09. Everythings Not Lost
10. Venom In Me
11. Borderline
12. (I Just) Died In Your Arms
NAUGHTY WHISPER - Addicted To Decadence
(2012 - SG Records)voto: 7.5/10
Dopo l'esordio nel 2000 con la demo “Fast Love”, i milanesi Naughty Whisper si sperimentano nel 2002 con l'EP “Hot Play” ed arrivano nel 2005 a comporre il loro primo album, “Psycho”, esplorando un genere assimilabile al glam. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: la band ha lavorato su se stessa e sul proprio mondo creativo, trasformandosi fino a scegliere come canale espressivo un linguaggio dal sapore francamente gotico, ma difficile da classificare in maniera univoca.
“Addicted To Decadence” è quindi l'album della svolta, sia fine che inizio; è un lavoro studiato e meditato in cui le ritmiche rock, hard rock e metal si intersecano con tematiche care al gothic; al suo interno le sonorità derivanti dall'heavy metal si “contaminano” con pennellate di dark e con striature elettroniche sottili ma importanti. L'ascendente dello stile di Johnny Lee Michaels, storico produttore dei 69 Eyes, è ben riscontrabile nella composizione, negli arrangiamenti e nel cantato dei nuovi Naughty Whisper, così come è evidente l'influenza della scuola scandinava. Al fine di ottenere al meglio l'effetto voluto, la band ha scelto di registrare in coproduzione con il grande Arnold Lindberg (In flames, Hardcore Superstar, Europe) nello studio di Goteborg; e va detto che hanno colpito nel segno.
Uscito sul mercato il 27 luglio scorso, “Addicted To Decadence” viene introdotto a gran voce dall'artwork di Luca “Duke” O., molto studiato anch'esso e di bell'effetto: in copertina, sottolineati da giochi di luci ed ombre, campeggiano una sfera, un triangolo e l'occhio “onniveggente”, simboli potenti e trasversali a vari livelli, immergendoci da subito in un'atmosfera cupa, misteriosa e densa di significati.
Forse il modo migliore per trasmettere il senso generale dell'opera dei Naughty Whisper è quello di utilizzare le loro stesse parole: “This modern world is the portrait of decay, that's why we are addicted to decadence”. Esattamente in quest'ottica va interpretato l'album, composto da undici brani originali più una cover.
La title track, strumentale, apre il percorso; un minuto scarso giocato su di un riff che sa di xilofono, di rito magico e di verità occulte. Si entra nel vivo del discorso con “Welcome To My Nightmare”, uno dei singoli di cui è stato presentato il video; il ritmo si fa subito alto per non calare più fino alla fine dell'album se non per brevi momenti, il cantato si presenta ruvido, potenziato da passaggi di pienezza corale. Già da qui si possono evidenziare due delle caratteristiche cardine dell'album: i ritornelli ed i riff orecchiabili che permettono di entrare facilmente in sintonia con i brani e la componente elettronica che a tratti coinvolge anche la voce. A proposito di voce, da segnalare il contributo di Janine Roberts. Con “Damned Scratch” il tono si fa un po' più intenso, più disperato; la chitarra fa da contrappunto alla voce, mentre il testo cerca la salvezza rivolgendosi ad un interlocutore che fa parte esso stesso della malattia (morte?) da cui si cerca la salvezza. “Into My Blood” inizia energetica, con una sorta di parlato “elettronico”, per poi interrogarsi sull'impossibilità di fermare il tempo, chiedendo di non dimenticare; ma si sa che non è mai possibile liberarsi da ciò che ci scorre dentro assieme al sangue. La quinta traccia potrebbe forse essere considerata la “ballad”, anche se come ballad è abbastanza sui generis; “My Own Demise” sembra più lenta, molto scura, triste e nostalgica ma, passato il primo periodo, diventa quasi rabbiosa, spigolosa e si incattivisce. Alternanza dominante per tutto il pezzo che somiglia proprio ad un tormentato addìo. Bello davvero l'intermezzo strumentale. “Eternal Demon” è l'altro singolo di cui è stato realizzato il video. Inizia galoppante, snodandosi tra immagini notturne, incubi e bisogno di luce; qui il cantato si dimostra più variegato, ora sfiorando il growl, ora restando pulito e preciso. Va precisata al riguardo la presenza vocale di Jimmie Strimell (Dead By April/DeathDestruction), così come accade pure nel brano successivo, “Poison White”, carico e sofferto. In “From Lust Till Death”, brano quantomai adatto come manifesto per la decadenza messa in musica dai Naughty Whisper, il cantato si arricchisce con le voci aggiuntive di Arnold Lindberg. Basta il titolo per capire l'atmosfera di questo pezzo che secondo me è uno dei più indicativi. Con “Everythings Not Lost”, dal sound abbastanza dolce e dalla ritmica non troppo tirata, i Naughty Whisper sembrano invocare uno scampolo di speranza, consapevoli di quanto sia difficile cambiare mentalità ed ottenere una seconda possibilità. “Venom In Me” ci conduce poi in un opprimente presente in cui è quasi impossibile concepire la possibilità di un futuro. Tristezza, chiusura, dolore e senso di abbandono si agitano tra le parole e le note di una song tempestosa da crisi esistenziale. “Borderline” chiude il percorso scritto dalla band; arpeggi di chitarra, ritmo dominato da basso e batteria, musicalità rotonda ed un intermezzo strumentale struggente per uno dei brani più belli di questo lavoro che davvero ci mostra un mondo così decadente da non aver quasi via d'uscita, raccontandolo però in maniera vitale ed energetica. Con “(I Just) Died In Your Arms”, cover di uno pezzo storico dei Cutting Crew qui riproposto in “stile Naughty Whisper”, la band amalgama sensualità e decadenza, connubio che richiama alla mente numerose opere letterarie dei tempi passati.
“Addicted To Decadence” è dunque un album che convoglia varie componenti e varie sfumature, cosa che lo rende un ascolto fruibile da un ampio pubblico; accattivante, per nulla ostico da esplorare, più che mosso e coinvolgente fin dal primo ascolto. Per contro, il rischio è che possa non soddisfare fino in fondo i vari palati, lasciando qualcuno poco appagato proprio perchè non approfondisce alcun genere specifico. Che lo si voglia vedere mezzo pieno o mezzo vuoto, quello offertoci dai Naughty Whisper è sicuramente un calice che vale la pena di assaggiare e di conoscere, sicuri di non ritrovarsi alla fine con l'amaro in bocca.
Ella May