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Whitering

PURSUING THE END - Whitering
(2012 - Revalve Records)voto: 7.5/10
Formatisi nel 2010 a Parma, i Pursuing the end non tardano a sfogare la propria creatività, rilasciando prima, nel 2011, un demo/EP intitolato Dawn of Expiation che, tra le varie tracce, comprende la pariglia “Followers of the Wrong Way” e l’omonima “Dawn of Expiation”, incluse in compilations sia nostrane che non ( ovvero, MondoMetal per l’Italia, e Kill City, per gli Stati Uniti ) . E’ poi il turno di un singolo, Withering, rilasciato nel 2012 sotto l’etichetta Revalve Records. Il gruppo si mantiene sul genere symphonic/gothic metal, spesso tradendo la solennità di quest’ultimo sottogenere, favorendo la velocità, senza tuttavia far mancare momenti di pura decadenza, grazie alla potenza del coro, o alla solenne voce della vocalist, Maria Caterina Bonfanti.
Tre pezzi, per un totale di dieci minuti e mezzo, compongono l’ultimo lavoro del sestetto, che si apre con l’opening intitolata Overture, intro orchestrale totalmente strumentale, che inserisce immediatamente l’ascoltatore in un mondo mistico ma pervaso da un alone di malinconia.
La veloce Withering è assolutamente godibile, e credo che rispecchi il sound generale della band piuttosto bene. La canzone vede destreggiarsi le due voci femminili (che includono l’ospite, il soprano Federica Gatta) con quella incalzante del male singer Giacomo Benamati, autore di partiture sia in clean voice che in un oscuro growl, usato sovente di sottofondo e nel ritornello, e che contribuisce a rendere piacevolmente orecchiabile il pezzo, accompagnato dall’imponente coro chiamato appositamente dalla band, lo storico “Corale Verdi” di Parma, che svolge il proprio ruolo in maniera encomiabile, e che avremo modo di udire anche nella traccia conclusiva. E si procede, ancora, con un azzeccato assolo, preceduto da un breve intermezzo di pianoforte, orchestrato dal tastierista Stefano Bottarelli e sostenuto da dolci vocalizzi della lead singer. Gustose ciliegine sulla torta che rendono la title track, dunque, appassionante fino in fondo (e potete anche gustarvi il video ufficiale di suddetto pezzo sul sito ufficiale della band, http://www.pursuingtheend.com/ ).
A concludere il trittico è Glimpse of Forbidden, che si apre con una partitura da opera lirica cantata in italiano, abbracciando, questa volta, uno scenario incupito da diversi elementi. Una tastiera dalle sfumature arabeggianti precede l’ ennesimo mix di voci che alterna buone trovate (un buon uso del coro) , ad altre un po’ abusate: ho avuto l’impressione che il pezzo in questione facesse, in effetti, troppo affidamento all’intreccio delle voci principali, andando un po’ a cadere nella ripetitività, e smorzando, in parte, l’adrenalina venutasi a creare con il pezzo ascoltato in precedenza..un peccato.
Concludendo: il lavoro complessivo supera certamente la sufficienza, e se l’estro compositivo non tradisce i nostri, possiamo aspettarci un futuro LP come si deve e che probabilmente permetterà alla band di spaziare ancor più nella ricerca di un sound più personale. Il gruppo è, infatti, attualmente al lavoro sul primo full length.
Auguro loro, dunque, un in bocca al lupo!
Francesco Longo