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Trees Never Sleep

TrackList
01. I Want To Leave You Something
02. No Forgiveness
03. Enemy
04. Open Your Door
05. Frozen Words
06. Parasite
07. I Don't Wanna be Here
08. Seasons
09. Sonata For The Dead
ISRAIN - Trees Never Sleep
(2012 - Autoprodotto)voto: 7/10
Siete su un treno.
Guardate fuori dal finestrino. I paesaggi scorrono sotto i vostri occhi. Case, alberi, strade. Alzate gli occhi, notate che il cielo è pieno di nuvole. Probabilmente vi state recando in un posto per assistere ad un evento. Magari andate a trovare un amico/a. Forse nessuna delle due ipotesi. E se steste viaggiando per lasciarvi alle spalle qualcosa? La routine di tutti giorni forse.
Forse state cercando qualcosa che al momento la vita non vi sta offrendo. Ci vorrebbe una scappatoia ogni tanto. Un “reset” da quello che si vive quotidianamente. Ben vengano i viaggi, le esperienze, le fughe di un weekend.
Ma tutto ciò necessita di una colonna sonora adeguata, che riesca ad esprimere il vostro stato d’animo. Canzoni suonate con l’anima, con il cuore, che vi permetta di abbandonarvi e di prendere le distanze da tutto e tutti. Sceglietevi il vostro disco preferito o l’artista che amate.
Se doveste però essere indecisi sulla scelta, non preoccupatevi. Segnatevi il nome ISRAIN: 'Trees Never Sleep'.
Provate ad ascoltare ciò che questi ragazzi provenienti da Padova hanno da offrirvi. Composizioni influenzate da Nine Inch Nails, Depeche Mode, Rob Zombie. Un mix di Electro Industrial Metal che lascia il segno. Gli Israin non si limitano a colpire l’ascoltatore, ma scavano in profondità lasciando il segno. Le loro composizioni possono essere d’impatto (No Forgiveness e Enemy), malinconiche e cupe (I Want To Leave You Something, Open Your Door). Le canzoni di quest’album sono suonate e prodotte benissimo. Tutte le tracce di quest’album meritano di essere ascoltate. La conclusiva “Sonata For The Dead” è davvero cupa ed inquietante…il pezzo forte di questo lavoro. Chi ama queste sonorità, amerà gli Israin.
Siete su un treno.
Se state andando da qualche parte…non dimenticatevi nel vostro lettore questo Trees Never Sleep.
Daniele Orlandi