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Fade Away Gradually, my Hope...

TrackList
1. Mors Omnia Solvit
2. Imploro Meam Finem
3. Regnat Silentium
4. Sopor Aeternus
5. Mea Mors
MISERE NOBIS - Fade Away Gradually, my Hope...
(2012 - Pest Productions)voto: 6.5/10
Nascono nel 2011 in quel di Roma i Misere Nobis, Depressive Black Metal band voluta dal chitarrista Gris e dal batterista Torpore per, cito dalla bio, "esprimere lo stato di malessere che assale l'uomo ogni giorno, e di rilasciare quegli istinti spesso repressi, che da sempre caratterizzano l'essere umano". Con l'assestamento della line up con l'ingresso di Ø Negative alla voce, i nostri registrano il demo d'esordio, che li porterà successivamente a quello che per loro è il glorioso Anno Domini 2012, con l'entrata del bassista Dave (già nei Deadly Carnage) e il deal con la romena Pest Productions, che rilascerà questo loro disco d'esordio dal titolo Fade Away Gradually, My Hope...
Il disco è decisamente di buona fattura. I Misere Nobis rendono decisamente bene quel che è il tema cardine del loro songwriting attraverso 5 lunghi pezzi che rimandano subito il pensiero ai grandi della scena (Abyssic Hate oppure, perché no?, i Forgotten Tomb dei primi lavori). Apprezzabile che nel file mandatomi per questa recensione siano presenti anche i testi (in inglese, nonostante i titoli in latino): si possono così apprezzare le liriche, già abbastanza mature per una band attiva da un solo anno.
L'opening track Mors Omnia Solvit è quella che più d'altre pare influenzata dall band di Herr Morbid, grazie ad un sapiente quanto paranoico lavoro chitarristico. Il lungo apreggio iniziale di Imploro Meam Finem introduce un pezzo egregiamente arrangiato (azzeccatissime le rapide accelerazioni presenti), mentre le seguenti Regnat Silentium e Sopor Aeternus sono le tracce che più d'ogni altre possono piacere quasi esclusivamente agli amanti del genere: chi ascolta depressive così, ad minchiam, difficilmente resta 'attento' per quasi 15 minuti (la prima) o quasi 12 (la seconda). Chiude l'album Mea Mors: sostanzialmente l'highlight dell'album a mani basse è messo in chiusura di disco. E' qui infatti che possiamo notare le ottime doti dei Misere Nobis, con un pezzo che, col passare dei minuti, riuscirebbe a non far annoiare nemmeno un ascoltatore non abituale.
Dunque, prova superata dai Misere Nobis? Potremmo dire "ni". Fade Away Gradually, My Hope... è un disco che supera ampiamente la sufficienza e che lascia ben sperare per il futuro. Ed è appunto con i prossimi lavori che mi aspetto un ulteriore passo avanti da parte di questi ragazzi.
Daniele Ogre